Buone notizie dal fronte inquinamento. In tutto il mondo si registra un decremento delle emissioni notevole, e secondo i dati pubblicati dalla Reuters nel 2011 (ultimo anno con i dati completi) in tutto il pianeta sono stati emessi agenti inquinanti per il 6,5% in meno rispetto all’anno di riferimento che è il 1990. Si tratta di dati che non fanno esultare gli ambientalisti dato che siamo ancora lontani dagli obiettivi che porterebbero ad una riduzione talmente forte da limitare l’incremento delle temperature globali, ma sono un importante segnale che qualcosa ha cominciato a funzionare visto che fino al 2010 in molte parti del mondo le emissioni anziché diminuire, aumentavano.
A fare l’ago della bilancia è il Paese che fino a pochi anni fa deteneva lo scettro di più inquinante al mondo: gli Stati Uniti. Secondo i dati raccolti dalla Reuters infatti fino al 2010 si è registrato un incremento dell’inquinamento negli USA, e solo nel 2011 (ma le proiezioni parlano di numeri simili anche negli anni successivi) si è avuto un decremento. Piccolo (si parla di meno dell’1%) ma significativo. Il problema semmai è che il percorso di riduzione delle emissioni gli USA lo hanno appena avviato dato che rispetto al 1990 presentano ancora un tasso di inquinamento maggiore.
Per fortuna a salvare il mondo, almeno da questo punto di vista, ci ha pensato l’Europa che si era posta l’obiettivo di ridurre le emissioni del 20% entro il 2020 e già nel 2011 contava un -18,5%. Praticamente già oggi, secondo gran parte del mondo scientifico, abbiamo raggiunto tale obiettivo, e così diventa possibile migliorarlo ulteriormente, come hanno proposto alcuni Paesi come la Germania, portandolo al 30% ed anche oltre.
Nel computo totale sono state prese in considerazione le 42 nazioni più industrializzate al mondo in questo periodo di tempo, e così la Cina purtroppo non compare. Probabilmente inserendo lei il computo delle emissioni quasi pareggerebbe visto che oggi è il Paese più inquinante del mondo, ma ad ogni modo questi dati sono un punto di partenza molto incoraggiante per i Paesi Occidentali. Di seguito trovate la tabella completa.
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