Stiamo ammazzando i nostri mari. Non è più soltanto un modo di dire ma purtroppo è la realtà. Sì perché oltre a pescare troppo e ad inquinare, stiamo facendo impazzire i pesci. Una forma di inquinamento più subdolo e meno evidente, quello da farmaci, ha degli effetti evidenti sui pesci. Ad esempio nei fiumi che passano nelle grandi città, dove abitualmente si consumano grandi quantità di farmaci antidepressivi come ad esempio il Prozac, una gran quantità di pesci mostra un comportamento ansioso, antisociale, e delle volte persino omicida.
Il motivo è da ricercare nella potenza di questi agenti chimici che arrivano a modificare i geni responsabili della formazione cerebrale dei pesci, i quali non riescono più a controllare il proprio comportamento. Ovviamente il pericolo non deriva solo dagli antidepressivi, basti pensare all’altissimo tasso di droghe consumate e poi espulse dal corpo umano in qualche modo che finiscono sempre nei fiumi e nei mari.
Cosa accade di preciso lo hanno mostrato i ricercatori della University of Wisconsin-Milwaukee. Esponendo degli esemplari maschi alla fluoxetina, conosciuta con il nome commerciale di Prozac, hanno letteralmente ignorato i pesci femmina introdotti nel loro acquario in un secondo momento. Il problema non è solo riproduttivo in quanto hanno mostrato anche comportamenti ansiosi come stare più tempo del normale nascosti e quindi andare anche a cercare le prede con frequenza minore. La concentazione di Prozac presente nell’acqua era di circa una parte per miliardo, quanto cioè quella calcolata mediamente nelle zone di scarichi reflui delle grandi città americane.
Provando ad aumentarla, la situazione è peggiorata. Le femmine hanno cominciato a produrre meno uova ed i maschi sono diventati aggressivi, finendo pure con l’uccidere le femmine. Tecnicamente, spiega la scienziata, la crescita degli assoni, fibre nervose lunghe che trasmettono le informazioni dal cervello al corpo, si è interrotta. Questo ha generato modifiche genetiche che si sono manifestate in maggiore ansia, e gli effetti si sono ripetuti anche quando gli esperimenti hanno previsto l’utilizzo di farmaci diversi ma altrettanto diffusi come Effexor e Tegretol.
Inoltre a preoccupare è anche il fatto che nemmeno i depuratori riescono ad eliminare queste sostanze, come ad esempio accade con le altre maggiormente inquinanti, con la conseguenza che i pesci che vivono più a valle subiscono un effetto maggiore e più devastante. Un problema grande che potrebbe mettere in pericolo la sopravvivenza di molte specie di pesci, già provate dalla pesca eccessiva.
[Fonte: environmentalhealthnews]
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