Altro che taglio delle emissioni. In più della metà dei principali centri urbani italiani i limiti di legge sullo sforamento del Pm10 sono stati superati, ed anche di parecchio, nel 2012. Stiamo parlando della misurazione standard dell’aria delle città, senza considerare nuovi e più preoccupanti parametri come il Pm2.5 o altri ancora. Lo ha annunciato Legambiente con il suo rapporto Mal’aria, secondo il quale 51 città su 95 hanno superato i limiti imposti dalla legge che consentono di superare la soglia dei 50 microgrammi per metro cubo d’aria per 35 giorni all’anno.
La situazione peggiore è al Nord, ma anche il Sud si “difende” bene. La città in cui l’aria è più irrespirabile nel 2012 è stata Alessandria che ha fatto registrare quasi il quadruplo del limite consentito, e cioè 123 giorni di sforamento. In pratica gli alessandrini lo scorso anno sarebbero dovuti rimanere barricati in casa un giorno ogni tre. E al secondo posto non troviamo un’altra città super-industrializzata del Nord, ma una del Centro Italia, Frosinone, che di giorni di sforamento ne ha fatti registrare appena tre in meno della città piemontese.
Come dicevamo però, la situazione peggiore è al Nord. Quasi tutte le città della Pianura Padana (18 su 20) hanno superato la soglia di legge, ed infatti nella top 10 compaiono 9 città settentrionali su 10, comprese anche le “big” come Milano e Torino. Le altre grandi città però si difendono bene con Napoli al quindicesimo posto, Bologna 21esima, Firenze 23^ e Roma 29^. Tra di esse ce n’è anche una che non ti aspetti, e cioè Venezia dove le auto non circolano, ma dove evidentemente l’inquinamento arriva da altre fonti dato che nella Laguna si sono sforati i limiti di legge per 76 volte.
Ma va male anche con un altro agente inquinante molto pericoloso, il diossido di azoto, che ha fatto registrare lo sforamento nei livelli consentiti dalla legge in 24 città (Firenze la peggiore). Peggio ancora con l’ozono troposferico, la cui soglia è stata superata da 45 città. Insomma, un’emergenza che tutti conoscono ma che evidentemente continua a rimanere irrisolta.
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