La buona notizia: Città del Messico torna a respirare. E se ce l’ha fatta la megalopoli più inquinata al mondo, ci sono buone speranze anche per tutte le altre. Abbiamo documentato spesso, con notizie e approfondimenti, il grave inquinamento atmosferico della metropoli centroamericana. E oggi, fortunatamente, siamo qui a rendere noto un cambio di tendenza più che positivo.
Sono passati solo pochi anni da quando il Forbes posizionò Città del Messico al quinto posto tra le megalopoli più sporche del mondo, e al primo posto per quanto riguarda invece il solo Nord-America. I dati diffusi in quell’occasione fecero rabbrividire: l’aria in città era irrespirabile per l’85% dell’anno con livelli di gas d’ozono superiori agli standard per circa 300 giorni.
Da ormai vent’anni prosegue la campagna del governo per rovesciare questi dati, e restituire una boccata d’ossigeno agli abitanti di Città del Messico. E proprio in questi giorni, il ministro dell’Ambiente Martha Delgado, ha reso noto i primi importanti risultati a favore di una maggiore qualità dell’aria e di un minor tasso di inquinamento urbano:
Negli ultimi anni abbiamo battuto il nostro numero record di giorni con l’ozono. Dagli anni ’80 i tassi d’inquinamento superavano le norme per più della metà dell’anno. Ci sono però notizie positive: nel 2009 abbiamo contato 185 giorni a norma, e abbiamo iniziato il 2010 con il maggior numero di giorni puliti, sono nei primi due mesi, abbiamo registrato 50 giorni.
Come ci sono riusciti? Beh, attuando progetti di eco sostenibilità a lungo termine, che cominciano solo ora a dare i primi risultati tangibili. Tra le iniziative promosse negli ultimi vent’anni:
- alternanza del traffico, con il programma ”Hoy no movimento” (oggi non è in movimento)
- l’obbligo per i taxi di adottare convertitori catalitici
- sviluppo e potenziamento del trasporto pubblico
- l’estensione della rete metropolitana
- noleggio di biciclette come alternativa alla macchina
[Fonte: Ansa Ambiente]