Giungono interessanti aggiornamenti per quanto riguarda l’inquinamento in Cina, notizie che riguardano tutto il mondo, essendo lo stato cinese il maggior produttore di gas serra del globo. La super potenza asiatica ha di recente deciso di incoraggiare gli ambientalisti a fare causa ad aziende, imprese e privati cittadini che inquinano. La situazione sempre più drammatica, che prende toni addirittura distopici, dell’inquinamento nel paese, spinge Pechino verso misure di contenimento finalmente divenuta di importanza prioritaria.
Contro l’inquinamento in Cina la Corte suprema del popolo decide di incoraggiare gli ambientalisti a fare causa a tutti coloro che violano le regole per la tutela ambientale: le associazioni e i gruppi ambientalisti (più di 700 nel territorio della super potenza asiatica), vedranno le loro spese processuali ridotte nel far causa a chi inquina, oltre al beneplacito della Corte suprema. Non è ancora del tutto chiaro se le facilitazioni studiate saranno valide anche per i singoli ambientalisti, oltre che per le agenzie governative, le associazioni e le ONG. Il messaggio lanciato dal più alto organo giudiziario cinese, a ogni modo, è chiaro: i livelli di inquinamento raggiunti sono ormai talmente elevati che la lotta per la salvaguardia dell’ambiente è diventata prioritaria. E chi non ricorda l’escalation di record in termini di inquinamento dell’aria a Pechino, e il sole offuscato dallo smog?
Altra notizia importante dalla Cina, sempre contro l’inquinamento, è inoltre correlata alla nuova Legge contro l’inquinamento che entrerà in vigore quest’anno. Secondo le informazioni diffuse dall’agenzia Xinhua e riprese da Reuters, ci si attendono limiti più severi (per non dire decenti) e sanzioni per chi inquina più pesanti, dato che l’attuale assetto legislativo cinese di settore, comprese le modifiche del 2000, non è riuscito a garantire neanche lontanamente un contenimento dei livelli di inquinamento. In particolar modo, con la nuova legge si punta a limitare lo smog che giorno dopo giorno provoca gravi danni alla salute di innumerevoli cittadini. La nuova normativa dovrebbe prevedere nuovi limiti per più di 250 milioni di veicoli in Cina, così come per l’industria del carbone e le altre industrie pesanti.
I problemi di inquinamento dell’aria, in alcune regioni, sono diventati importanti. Ciò dimostra che la legge esistente non può andar bene in questa situazione,
ha dichiarato il ministro dell’Ambiente Zhou Shengxian. Il livello di emergenza è chiaramente espresso da alcuni dati: secondo uno studio dell’Università di Pechino apparso su Natural Resources Defense Council, nel 2012 l’inquinamento generato dalle attività correlate al carbone ha causato lo spaventoso numero di 670 mila vittime in Cina. E si parla di contaminazione tale, per il 60 per cento delle acque sotterranee, da renderle non potabili. Anche con una buona legge, tuttavia, non sarà facile imprimere una svolta alla situazione, anche perché spesso le autorità locali non sono in grado di sanzionare le potentissime compagnie nazionali, tuttavia si tratterebbe senza dubbio di un passo avanti di grande importanza. In questo momento le decisioni ambientali della Cina riguardano tutto il pianeta, come già ricordato, a maggior ragione se si considera che quest’anno avrà luogo il meeting di Parigi dove sarà redatto il nuovo accordo mondiale per contrastare i cambiamenti climatici, occasione in cui le posizioni cinesi potranno risultare decisive.
Photo credits | Jakob Montrasio su Flickr