Da qualche mese l’Italia ha scoperto la città di Taranto, e soprattutto che la sua aria è irrespirabile. La vicenda-Ilva sta appassionando gli italiani perché mette le coscienze di tutti noi di fronte alla scelta tra salute e lavoro, ma ciò non toglie che esistano altri casi anche peggiori, o almeno allo stesso livello, di quello tarantino, di cui nessuno parla. Un esempio è Brindisi, città molto vicina a quella dell’Ilva. Una settantina di chilometri di distanza ed una caratteristica in comune: l’aria irrespirabile.
La denuncia è arrivata ieri da Greenpeace in seguito al processo, passato abbastanza sotto silenzio, che riguarda la centrale a carbone di Enel Federico II. Secondo l’accusa, che ha indagato 13 dirigenti, la centrale sarebbe responsabile di “getto pericoloso di cose, danneggiamento delle colture e insudiciamento delle abitazioni”. Per protestare contro gli imputati, l’associazione ambientalista ha tappezzato la città per far rendere conto ai cittadini del pericolo che corrono ogni giorno, e delle sue conseguenze.
In particolare Greenpeace, che si è sempre battuta per far chiudere le inquinantissime centrali a carbone, protesta per il fatto che si chiede di renderle meno inquinanti installando dei nuovi filtri. Secondo l’associazione i filtri saranno i polmoni di Laura di 4 anni, quelli di Giulia di 5, e quelli di Leonardo di 3.
Deficit nello sviluppo neonatale, deficit polmonari, malattie respiratorie, asma infantile, disordini dello sviluppo, patologie neuronali, cancro. Gli 84 inquinanti emessi da una centrale a carbone hanno molti effetti sui tuoi figli, ma una sola soluzione: fermare il carbone
recita il manifesto di Greenpeace che vuole richiamare l’attenzione sui rischi sanitari sulla popolazione, ed in particolare proprio sui bambini che sono in maggior pericolo. Secondo i dati dell’Agenzia Europea per l’Ambiente nel 2011 la centrale Enel di Brindisi è stata il sito industriale più inquinante d’Italia, paradossalmente anche più dell’Ilva, tanto da essere associata direttamente a 119 morti all’anno. Se poi si aggiungono anche altri poli industriali super inquinanti, si scopre così che Brindisi diventa una delle città più inquinate d’Europa e che ben presto potrebbe avviarsi una battaglia simile a quella di Taranto.
Foto | Greenpeace