Ancora una volta ci hanno provato, e ancora una volta gli è andata male. La centrale a gas di Porto Tolle (Rovigo) doveva essere riconvertita nella ben più inquinante centrale a carbone. Dietro questo cambio di indirizzo c’era l’Enel, con l’appoggio del Governo, per l’ennesima mossa anti-ambientale della legislatura, con l’incredibile avvallo persino del Ministero dell’Ambiente.
Per fortuna un ricorso presentato da Wwf, Greenpeace, Italia nostra, operatori turistici, alberghieri e balneari, associazioni di pescatori e cittadini, è stato accolto dal Consiglio di Stato che ha bocciato l’ok del Tar del Lazio che concedeva l’avvio dei lavori ed ha bloccato tutto: la centrale a carbone non s’ha da fare.
Il principio che i fautori portavano come un vessillo era che, essendo i camini della centrale a carbone più alti, espellevano i gas inquinanti più in alto nell’atmosfera, lasciando per terra l’aria più pulita. Una presa in giro che fa pensare che se questa è stata l’idea migliore che gli è venuta, vuol dire che la situazione è davvero tragica. Tutto è cominciato nel 2009 quando il Ministero dell’Ambiente ha concesso la compatibilità ambientale all’impresa. Immediatamente le associazioni si erano mosse, ma il Tar aveva dato loro torto. Oggi il Consiglio di Stato ha ribaltato la sentenza, affermando che il carbone, comunque lo si tratti, resta sempre il combustibile fossile più inquinante al mondo.
Il carbone è il peggior killer del clima del pianeta. Non è possibile ritenerlo ambientalmente compatibile con nulla, men che meno con una zona fragile come il Delta del Po
afferma Alessandro Giannì, direttore delle Campagne di Greenpeace Italia. Peraltro l’idea di costruire la centrale sul Delta del Po è criminale, dato che, secondo dati recentemente pubblicati su Nature, quest’area è una delle più fragili al mondo e rischia di sparire già ora, senza la minaccia di una centrale a carbone.
La tecnologia a carbone pulito è così definita perché questi impianti sono dotati di desolforatori e di denitrificatori; si tratta in realtà di sistemi che permettono di abbattere solo una parte delle sostanze inquinanti quali gli ossidi di zolfo e di azoto che comunque continuano ad essere sempre nettamente superiori rispetto a quelle di una centrale di pari potenza a ciclo combinato a gas
spiegano dal WWF, il quale cerca, una volta per tutte, di affermare un principio che il mondo della scienza continua a ribadire, ma che non tutti riescono a capire: non esiste il carbone pulito.
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Il fallimento della CO2 sotterranea e del carbone pulito
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[Fonti: Agenzia Parlamentare, Corriere della Sera]
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