Non solo le banche sono per gran parte responsabili di questa crisi economica che non ha mai fine, ma hanno il loro zampino anche quando si parla di inquinamento. E non stiamo parlando delle emissioni, che di certo non saranno poche, emesse da ogni singola filiale, ma molto peggio: parliamo dei finanziamenti elargiti alle industrie più inquinanti del pianeta, come ad esempio le centrali elettriche a carbone.
Ma non finisce qui. La maggior parte di queste banche sono anche responsabili di altri lavori “ambienticidi” come quelli finanziati dalla JP Morgan Chase che hanno portato allo spianare una montagna negli Usa. Una storia da brividi. La graduatoria è stata redatta da BankTrack, una organizzazione etica che valuta il comportamento delle banche non solo dal punto di vista ambientale, ma più generale. Ma siccome a noi interessa questo, vediamo quali sono le banche meno eco del mondo.
La peggiore di tutte, come detto, è la Chase che si stima abbia elargito 16 miliardi e mezzo di euro nelle industrie inquinanti. A seguire troviamo Citi e Bank of America con 13,7 e 12,5 miliardi di euro “gettati” nel mondo della CO2. A seguire i soliti nomi: Morgan Stanley, Barclays (la prima non americana), Deutsche Bank e Royal Bank of Scotland, mentre l’Italia viene coinvolta dall’ottavo posto con la presenza di BNP Paribas che non è completamente italiana, ma lo è almeno in parte. L’unica banca completamente italiana presente in questa poco invidiabile classifica è Unicredit che si attesta al quindicesimo posto con 5,2 miliardi di euro elargiti ad imprese inquinanti. Ma in classifica non manca nessuno visto che ci sono anche banche francesi, cinesi e di altre parti del mondo.
Purtroppo, secondo gli analisti, la situazione va sempre peggiorando. Dai loro calcoli risulta che, nonostante ci sia maggiore consapevolezza sul peso dei gas serra oggi, negli ultimi 5 anni i finanziamenti in quella direzione sono aumentati di quasi il doppio, e sono destinati ad aumentare ancora se i Governi non faranno qualcosa. Se tutti questi miliardi fossero elargiti alle industrie dell’energia pulita, sicuramente gran parte dei problemi ambientali verrebbero risolti e questi istituti ne guadagnerebbero in credibilità.
[Fonte: Treehugger]
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