Oltre 200 milioni. A tanto ammontano le stime degli esperti sui proprietari di automobili in Cina entro il 2020. Una vera e propria esplosione che potrebbe provocare pericoli per la sicurezza energetica e le questioni ambientali che ha dovuto riconoscere persino Wang Fuchang, direttore del Dipartimento delle Infrastrutture industriali nell’ambito del Ministero dell’Industria e dell’Information Technology cinese.
Promuovere l’efficienza energetica delle automobili tradizionali e la produzione di automobili alimentate dall’energia alternativa sono diventate una questione urgente che l’industria automobilistica mondiale deve affrontare, e questo allarme potrebbe accelerare il cammino verso una soluzione.
Wang ha spiegato, durante un discorso al Forum internazionale 2010 sullo sviluppo dell’industria automobilistica cinese, che la promozione e lo sviluppo di automobili ad energia alternativa saranno un aiuto allo sviluppo a lungo termine del settore auto. La diffusione delle automobili a basso consumo energetico mira a ridurre il consumo di carburante in modo rapido e considerevole.
In primo luogo, l’alta efficienza energetica e le energie alternative non possono essere trascurate; in secondo luogo, la relazione tra sviluppo individuale e l’apertura alla cooperazione internazionale devono essere “maneggiate con cura”, secondo il politico cinese.
Wang afferma che la Cina dovrebbe aderire al principio che le innovazioni tecnologiche siano la principale forza trainante per lo sviluppo del Paese verso il basso consumo energetico e l’automobile sarà il punto centrale della questione. Da qui all’espansione delle tecnologie pulite a tutti gli altri settori dell’industria il passo dovrebbe essere breve.
Gli obiettivi dell’industria dell’auto cinese sono cooperare con le industrie internazionali per trovare il modo più eco-friendly per produrre le vetture, sviluppare il settore delle energie rinnovabili ed arrivare a vendere esclusivamente auto elettriche e ibride. Solo così il settore potrà essere rilanciato senza far risentire l’impatto all’ambiente.
Un impatto decisamente traumatico se si pensa che oggi il numero di auto in tutto il Paese non arriva a superare nemmeno la soglia dei 20 milioni. Significherebbe decuplicare il mercato attuale, ed in un Paese che batte tutti i record di inquinamento, moltiplicare per 10 le auto oggi esistenti, con la tecnologia odierna, significherebbe dare il colpo di grazia ad un ambiente già pericolante. Chissà che invece ora non venga data maggiore spinta, più di quanto non lo sia già, alla ricerca e alla produzione delle auto pulite. La rivoluzione è solo cominciata.
Fonte: [People’s Daily]
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