Di solito siamo abituati a vedere Paesi ricchi che inquinano e quelli poveri, come le regioni insulari tropicali, che ne pagano le conseguenze. Adesso però qualcosa potrebbe stare per cambiare. Secondo le ultime rilevazioni del US Geological Survey di St Petersburg, in Florida, il tasso di innalzamento degli oceani nel lato Est degli Stati Uniti starebbe accelerando fino a diventare 3-4 volte più rapido rispetto al resto del mondo.
Tutto questo nella zona più densamente popolata degli USA, e tra le più popolate al mondo, quella che comprende città come New York, Boston o Stati come il New Jersey e la Florida. Ci spiega il fenomeno Asbury Sallenger, scienziata dell’ente geologico nazionale americano, che parla di mareggiate molto alte e di popolazioni che vivono sulla costa che devono attendersi nei prossimi anni onde molto pericolose che si abbatteranno sulle strade, con estreme variazioni regionali. Ciò significa che mentre in alcune zone le vie costiere si trasformeranno in una piscina, in altre invece ci sarà una sorta di ritiro dell’acqua.
Il motivo per cui questo accade è da ricercare in due fenomeni: lo scioglimento dei ghiacciai artici e la corrente atlantica. Senza entrare in tecnicisimi, accade che la quantità di acqua negli oceani aumenta perché molti ghiacciai della Groenlandia si stanno sciogliendo, ed anziché diffondersi uniformemente, quest’acqua viene come “attirata” verso la costa Est degli Stati Uniti dalla corrente fredda che ha come diretta conseguenza l’innalzamento del livello del mare maggiore sulla East Coast rispetto ad esempio all’area europea.
In questo modo il rischio è che chi vive sulla costa abbia meno tempo rispetto al resto del mondo per adattarsi, e prendere provvedimenti, con conseguenze devastanti. Secondo gli scienziati nei prossimi 200 anni l’innalzamento del livello del mare può andare da 1,5 fino a 4 metri. Per avere un’idea di cosa può significare, l’innalzamento di un solo metro nella zona di New York può causare inondazioni nell’area più esposta, quella di Manhattan, con un ritmo massimo di una volta ogni tre anni. Di questo passo si stima che entro il 2100 in quell’area l’innalzamento sarà già di 20-30 cm. Lo studio è stato pubblicato su Nature Climate Change.
[Fonte: The Guardian]
Photo Credits | Getty Images
Sheryl 1 Marzo 2017 il 3:11 am
May I just say what a relief to find a person that truly understands what they’re talking about online.
You certainly realize how to bring an issue to light and make it important.
More and more people ought to read this and understand this
side of the story. I was surprised you’re not more
popular since you most certainly possess the gift.
My web page; ig