L’innalzamento dei mari entro fine secolo sarà di 80 centimetri. La notizia, che detta così sembra catastrofica, dovrebbe farci esultare invece visto che il mondo scientifico finora concordava che, ad un tasso come quello attuale di inquinamento, gli oceani si sarebbero sollevati fino a 2 metri. La nuova ricerca è stata effettuata presso le università di Washington e dell’Ohio attraverso le rilevazioni satellitari che negli ultimi tempi stanno facendo fare grossi passi avanti alla scienza.
I ricercatori a capo dello studio, Twila Moon e Ian Joughin, confermano che la temperatura media del pianeta sta salendo, ma forse l’allarmismo ha fatto sfasare qualche previsione. I loro dati sono serviti per mettere a confronto il “comportamento” di 200 ghiacciai della Groenlandia nel periodo 2000-2010, osservati dal satellite canadese Radarsat-1, dal tedesco TerraSar-X e dal giapponese Advanced Land Observation.
Senza addentrarci troppo nei dati tecnici, ciò che a noi interessa è che è stato confermato lo scioglimento dei ghiacciai, ma a ritmi meno rapidi rispetto a quanto affermato in passato. E soprattutto sono i dati sui prossimi anni che vanno rivisti. L’errore era stato dovuto al fatto che si calcolavano le velocità di scioglimento più o meno tutte allo stesso modo, senza distinguere tra i ghiacciai più interni, e quindi più lenti, e quelli esterni più rapidi. Per questo, anziché di due metri, gli studiosi calcolano che la crescita potrà essere di “appena” 80 centimetri. Sufficienti comunque a mandare in crisi molte città costiere:
Stiamo rilevando un aumento medio della velocità di scioglimento dei ghiacciai del 30% in 10 anni: più veloce è lo spostamento dei ghiacciai, più ghiaccio si riversa in mare. Dieci anni è un tempo troppo breve per capire veramente il loro comportamento a lungo termine: eventi futuri potrebbero causare grandi aumenti di velocità dei ghiacciai. I grandi ghiacciai nella parte Nord della Groenlandia, che non hanno ancora subito variazioni potrebbero iniziare ad accelerare ed aumentare notevolmente il tasso di crescita del livello del mare
ha spiegato il ricercatore che ha così lasciato aperto il discorso per gli studi a venire.
[Fonte: Repubblica]
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Maddison 1 Marzo 2017 il 2:06 am
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