Mai sentito parlare di grattamare? Forse ancora poco o niente, ma in futuro potremmo addirittura viverci. Come avrete intuito dal nome, il grattamare è un grattacielo al contrario, sommerso. Sommerso come lo sarà la Terra se lo scioglimento dei ghiacciai continua a questa velocità, scatenando un innalzamento dei livelli del mare senza precedenti. Isole come le Maldive e città come Venezia potrebbero scomparire per sempre o meglio trasformarsi in satelliti del regno di Atlantide. E allora tanto vale prepararsi al peggio. Lo hanno fatto simbolicamente i rappresentanti del governo delle Maldive qualche tempo fa improvvisando una riunione sott’acqua, in tenuta da sub.
Va ben oltre il gesto simbolico, invece, il progetto dell’architetto malese Sarly Adre Bin Sarkum, che ha ideato un vero e proprio palazzo subacqueo. Ovviamente autosufficiente dal punto di vista energetico e ad impatto zero. Si chiama hO2+(la formula dell’acqua rimescolata) e ha la maggior parte della struttura immersa nel mare. E’ alto come l’Empire State Building (circa 380 metri per 126 piani) e viene mantenuto a fondo grazie ad una serie di cisterne e zavorre e a dei tentacoli fluorescenti che incamerano l’energia cinetica delle correnti marine profonde per ricavarne elettricità pulita.
Ci sarà anche una parte non sommersa e lì verranno collocati pannelli solari e pale eoliche. Altra energia sarà ricavata dalle biomasse, utilizzando gli scarti di origine vegetale ed animale. Sul tetto in superficie troveranno posto orti, vivai e allevamenti, tutto il necessaire per gli inquilini. L’acqua piovana verrà raccolta in apposite cisterne e convogliata in tubature che attraversano l’intero grattamare, sfruttando la forza di gravità.
Se sul tetto domineranno energie rinnovabili ed orti, ai piani più bassi, quelli sommersi, non mancherà nulla del comfort moderno: un vero e proprio waterworld con discoteche, ristoranti, palestre, fabbriche e laboratori scientifici.
Il progetto visionario di Sarly Adre Bin Sarkum prevede la costruzione di vari grattamare hO2+, collegati tra loro da una rete di strade sott’acqua. Vi piacerebbe viverci?
[Fonte: Focus]
[Foto: Unp.co.in]
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