La Norvegia si conferma al primo posto dell’Indice di sviluppo umano, un indicatore della crescita macroeconomica ideato dall’economista pakistano Mahbub ul Haq nel 1990. Dal 1993 è utilizzato dall’ONU assieme al Prodotto Interno Lordo (PIL) delle Nazioni per valutare la qualità della vita nei Paesi membri. Il Paese scandinavo si riconferma al primo posto per la qualità della vita, seguito da Australia e Paesi Bassi, l’Italia è solo al 24^simo posto della classifica. Gli stati più poveri sono la Repubblica Democratica del Congo, il Niger e il Burundi.
E’ stato presentato oggi a Copenhagen il rapporto “Sostenibilità ed equità: un futuro migliore per tutti” che ha preso in esame la sanità, il reddito e l’istruzione di 187 Paesi. Portavoce del rapporto sono stati l’Amministratrice dell’United Development Programme (UNDP) Helen Clark e il Primo ministro danese Helle Thornin-Schmidt. La loro preoccupazione è rivolta ai Paesi più poveri del mondo che, qualora non si intervenisse con politiche comunitarie per fermare i cambiamenti climatici, per eliminare il divario all’interno delle Nazioni e per ridistribuire le risorse e l’energia, potrebbero arrestare del tutto il loro sviluppo.
[Fonte: Adnkronos]
[Photo Credit | Thinkstock]
Phil 1 Marzo 2017 il 2:50 am
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