Più fertilizzanti e pesticidi vengono utilizzati per la coltivazione del mais, maggiori fonti d’acqua nelle vicinanze potrebbero venire inquinate. Lo afferma uno studio della Purdue University, il quale aggiunge che questo pericolo potrebbe aumentare se le richieste di etanolo portassero a piantare ulteriori ettari di mais.
Lo studio sulle fonti d’acqua in Indiana ha scoperto che quei campi in cui si praticano le rotazioni continue di mais avevano livelli più elevati di azoto, fosforo e fungicidi. I risultati dello studio effettuato da Indrajeet Chaubey, professore associato di ingegneria agricola e biologica, e Bernard Engel, professore e capo di ingegneria agricola e biologica, sono stati pubblicati sulla rivista Journal of Environmental Engineering.
Quando si cambia la coltura dal mais-soia a rotazioni continue di mais, le perdite di sedimenti sono molto maggiori. L’aumento delle perdite di sedimenti consente a più fungicidi e fosforo di entrare nell’acqua, perché si muovono con i sedimenti
spiega Chaubey. Azoto e fungicidi sono molto più utilizzati nelle colture di mais che in quelle di soia, aumentando la quantità presente nel suolo dei campi di grano. Le perdite di sedimenti diventeranno sempre più diffuse, perché spesso è necessario coltivare di continuo i campi di grano, mentre le rotazioni con la soia possono più facilmente ridurre tale fenomeno.
Ogni volta che vediamo i cambiamenti nella coltivazione, c’è un potenziale rischio di vedere i cambiamenti della qualità delle acque.
Chaubey ha spiegato che non vi è stato alcun cambiamento significativo nella quantità di atrazina individuata nell’acqua vicino ai campi che hanno cambiato le rotazioni di mais continuo. Gli antiparassitari comunemente usati si attaccano al materiale vegetale e degradano alla luce del sole, impedendo che raggiungano, attraverso il deflusso delle acque o dei sedimenti, i corsi d’acqua.
I dati dell’US Department of Agriculture hanno dimostrato che la superficie coltivata con il mais è aumentata con la domanda di etanolo, a 93 milioni di ettari nel 2007, con un incremento di 12,1 milioni di ettari l’anno.
Se guardiamo avanti da qui, se le coltivazioni di mais venissero preferite alle bio-materie prime, vedremmo un aumento della superficie coltivata a mais. Abbiamo bisogno di sapere come tale procedura possa comprometterne la qualità delle acque
ha concluso Engel.
Fonte: [Sciencedaily]
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