Incidenti nucleari in Francia: l’Italia di Scajola minimizza

di Redazione Commenta

Nucleare o non nucleare? Questo è il problema. Da quando il nuovo governo Berlusconi ha risollevato l’ipotesi per l’Italia di ritornare al nucleare, l’attenzione degli italiani e non è tutta rivolta ai possibili sviluppi della questione. Il nucleare è la soluzione giusta? Quali sono i costi e i tempi per costruire nuovi impianti? Le centrali sono sicure? Mentre l’Italia si interroga su tutte queste problematiche, nel mondo c’è chi si trova a pagare il conto, a volte salatissimo, di una decisione già presa.

Gli ultimi, come ha spiegato Marco Mancini, sono gli oltre cento operai contagiati, nei giorni scorsi, dalla fuoriuscita di materiale radioattivo in seguito ad alcuni incidenti verificatesi in due centrali nucleari della Francia, quella di Tricastin e quella di Saint Alban. Le autorità locali hanno rassicurato sulla non pericolosità dell’incidente e l’Italia, dal canto suo, minimizza l’accaduto.


Eh già, il ministro Claudio Scajola, preoccupato che la serie di incidenti francesi potesse minare la sua campagna mediatica a favore del nucleare, ha ben pensato di sdrammatizzare la cosa , archiviando il tutto come “episodi irrilevanti al di sotto dei livelli minimi di pericolosità”. Ma non basta. Scajola, infatti, ha affermato che si tratta solo di “un’enfatizzazione eccessiva” ritenendo infondati i timori per gli incidenti francesi.

Le parole del ministro dello Sviluppo Economico hanno, però, sollevato dure reazioni. L’Italia dei Valori, ad esempio, ha definito “inquietanti” le dichiarazioni di Scajola. Anche Legambiente si schiera contro Scajola ritenendo inaccettabili le affermazioni del ministro. Stefano Ciafani, responsabile scientifico di Legambiente, ha sottolineato l’importanza della sicurezza dei cittadini e che non bisogna attendere che accada un disastro nucleare come quello di Chernobyl per allertarsi e prendere seri provvedimenti. L’Italia dei Valori e Legambiente, inoltre, sono d’accordo sull’inadeguatezza del nucleare per il nostro paese, sia per quel che riguarda i costi sia per la gestione e la sicurezza delle centrali. È necessario, secondo il partito di Di Pietro, puntare sulle energie rinnovabili quali il solare e l’eolico.

Al di là di tutti questi dibattiti una cosa è certa: non possiamo restare con le mani in mano rischiando che un giorno la fortuna giri da un’altra parte ed il livello di contaminazione, in seguito ad un incidente, risulti irreparabilmente alto.

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