Una nuova marea nera si sta abbattendo in queste ore in America. Ad essere colpiti sono ancora gli Stati Uniti in una vicenda che dimostra come i vecchi metodi di approvigionamento energetico, come gli oleodotti, non siano affatti sicuri. Si possono tentare tutti i modi possibili e immaginabili per aumentare la sicurezza di un impianto, ma l’imprevisto prima o poi fa saltare tutti i piani. È accaduto così che giovedì scorso un treno che collegava l’Illinois al Texas è deragliato. Nella sua irrefrenabile corsa si è andato a schiantare contro un oleodotto della Exxon Mobil canadese, lasciando fuoriuscire migliaia di litri di petrolio.
Nel momento in cui vi scrivo, quindi quasi 5 giorni dopo l’accaduto, si contano circa 300 mila litri di petrolio greggio, equivalenti a quasi duemila barili, dispersi. A pagarne le conseguenze è stata la città di Mayflower che si è ritrovata improvvisamente travolta da un mare di petrolio talmente pericoloso che 40 abitazioni sono dovute essere evacuate per questioni di sicurezza.
Le azioni di recupero sono state avviate, ma com’è facile capire non sono affatto facili. La zona è stata inondata d’acqua per rendere più facilmente recuperabile il petrolio, e secondo i dati ufficiali siamo già ad oltre 700 mila litri di acqua e petrolio ripuliti, ma c’è ancora molto da fare. Si calcola che ci sia più del doppio ancora da recuperare, ma il dato più preoccupante non è questo. L’oleodotto infatti passa accanto al lago Conway ed anche se per adesso le autorità escludono contaminazioni, il pericolo che il petrolio finisca nel lago, con le sue ben note conseguenze, c’è ancora.
Ad ogni modo è andata bene perché sono stati scongiurati sversamenti in altri due corsi d’acqua vicini all’oleodotto, il lago Mamelle ed il fiume Maumelle che, se fossero stati coinvolti, secondo gli esperti avrebbero creato un disastro enorme per l’Arkansas. Ora la preoccupazione è per la fauna del posto visto che, come sempre, a pagare sono gli uccelli che sono stati inondati da questo liquido nero e appiccicoso che ne mette in pericolo la sopravvivenza.
[Fonte: Treehugger]
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