Il mercato delle rinnovabili comincia a delinearsi più chiaramente grazie alle nuove strategie volute dal Ministero dell’Ambiente e dal Governo. Scongiurata definitivamente la possibilità dell’eliminazione degli incentivi, i quali non solo sono confermati, ma ora abbiamo anche la certezza che ci saranno sul lungo termine visto che è stato ufficialmente fissato l’obiettivo del 35% di energia elettrica prodotta dalle rinnovabili entro il 2020. Attualmente è al 26%.
Un aspetto innovativo è che sono stati introdotti maggiori controlli ed un sistema di aste per i grandi impianti, superiori ai 5 MW, e l’approvazione dei registri di prenotazione per gli impianti di taglia medio-piccola. Ovviamente esclusi quelli domestici. Ma cosa cambia con questi nuovi parametri?
Il nuovo conto energia scatterà dal prossimo 1 luglio e metterà a disposizione 500 milioni di euro per gli incentivi, i quali potranno arrivare fino a 6,5 miliardi di euro. Chi vorrà costruire un impianto sopra i 12 Kw dovrà iscriversi in un registro del Gse per poter ottenere il finanziamento. Questi saranno limitati e verrà data priorità agli impianti sui tetti degli edifici rispetto a quelli a terra. Gli incentivi aumenteranno di anno in anno, anche se di poco fino ad arrivare al 2020 quando si calcola di arrivare a 9 miliardi.
Sono stati previsti anche cinque miliardi e mezzo per le rinnovabili diverse dal fotovoltaico (due miliardi più di quanto è stato fatto fino ad oggi) e si attiveranno le aste per gli impianti superiori ai 20 Mw per l’idroelettrico ed il geotermico, superiori ai 5 Mw per gli altri.
Il nuovo regime pone le basi per uno sviluppo ordinato e sostenibile delle energie rinnovabili, allineando gli incentivi ai livelli europei e adeguandoli agli andamenti dei costi di mercato, calati radicalmente nel corso degli ultimi anni. Vengono favorite le tecnologie con maggior ricaduta sulla filiera economico-produttiva nazionale e ad alto contenuto innovativo, introducendo inoltre meccanismi per evitare distorsioni a livello territoriale e conflitti con altre filiere produttive nazionali, in particolare con quella alimentare
hanno dichiarato in una nota congiunta i ministri coinvolti nell’iniziativa, e cioè Clini (Ambiente), Passera (Sviluppo Economico) e Catania (Agricoltura). Nonostante i buoni numeri però, le associazioni delle rinnovabili non sono contente perché non sono state consultate durante l’iter decisionale. Intanto, per chi fosse interessato, per tutti i dettagli è possibile consultare il sito del Gse.
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