Incoraggiare la crescita delle energie rinnovabili nel nostro Paese, un obiettivo finora raggiunto parzialmente. Colpa di una contraddizione di fondo: mentre si continua a parlare di eolico, solare, geotermico e a incitare investimenti nel settore, in concreto le bollette appaiono appesantite.
Così il governo giustifica il taglio degli incentivi deciso per il settore del rinnovabile, affermando di evitare con questa scelta che la green energy in Italia diventi impopolare. A farlo notare è il sottosegretario allo sviluppo economico, Stefano Saglia, intervenuto in questi giorni al convegno ‘Energie rinnovabili in un’economia globale: motori di sviluppo e di vantaggio sociale‘, organizzato a Roma dalla Maestrale Green Energy in collaborazione con Aper (Associazione produttori energie rinnovabili).
L’impegno assunto da questo governo per le fonti rinnovabili è superiore persino a quanto richiesto dall’Unione europea. Abbiamo deciso una riduzione degli incentivi perché le rinnovabili non devono diventare impopolari per il loro carico fiscale in bolletta.
Carlo Durante, amministratore delegato di Maestrale Green Energy si chiede
perchè le rinnovabili vengano allo stesso tempo viste come un segnale di modernità e civiltà ma poi frenate. Oggi vogliamo che le rinnovabili siano anche viste come motore di sviluppo dell’economia nazionale e internazionale.
Roberto Longo, presidente di Aper, chiede al governo interventi più concreti:
Alle parole ora dovranno seguire i fatti. Il nuovo Conto energia prevede un taglio degli incentivi del 20% nel 2011 e dell’8% nel 2012 ma, oltre all’eccesso di riduzione, non vedo né un’indicazione né chiarezza per un corretto indirizzo agli investitori.
Per avviare davvero una svolta verso le energie rinnovabili nel nostro Paese è fondamentale la pianificazione di linee guida e del burden sharing, l’avvio di un dialogo concreto tra Stato e Regioni per attuare una vera e propria riconversione energetica, in maniera coordinata e decisa, non con interventi a macchia di leopardo e poco convinti. Le prossime mosse del governo in questa direzione saranno fondamentali per decidere il futuro delle rinnovabili in Italia.
[Fonte: Ansa Eco-energia]