L’Asia da sempre batte record su record quando si tratta di inquinamento, ma stavolta abbiamo il campione che speriamo non venga mai battuto. Parliamo dell’incendio che sta avvenendo proprio in queste ore a Singapore in cui migliaia di ettari di foresta stanno andando in fumo, e stanno rendendo l’aria talmente irrespirabile nel raggio di diversi chilometri che la gente è costretta a rimanere in casa persino in città.
L’indice che calcola il livello di inquinamento, chiamato “pollutant standards index” in pratica calcola nelle 24 ore il livello dei maggiori agenti inquinanti e poi fornisce un numero indicativo. Per essere considerato normale, tale indice oscilla tra il valore di 50-60 al mattino fino a 150 alla sera. In queste ore in cui si sta registrando questo terribile incendio ha raggiunto quota 400.
Oltre alla megalopoli asiatica, i fumi dell’incendio hanno raggiunto anche la vicina Malesia che è abituata a ricevere e sopportare l’inquinamento dei vicini, ma questa volta è insorta perché siamo a livelli mai raggiunti prima. La situazione al momento è da film horror. In città si è creata una nebbia fittissima che ha avvolto i grattacieli in uno scenario apocalittico e rende impossibile girare per le strade. Le poche persone costrette ad uscire, devono farlo con un fazzoletto poggiato sulla bocca e sul naso. Le cronache raccontano di uccelli che cadono al suolo asfissiati. Anche i lavori nell’aeroporto sono dovuti essere momentaneamente bloccati a causa della scarsa visibilità, mentre gli edifici pubblici sono stati chiusi e sono state cancellate tutte le attività all’aperto, come le partite di calcio.
L’aspetto più inquietante è che non è un problema di un giorno solo. La nebbia persiste sulla città già da 24 ore ma si calcola che, viste le previsioni meterologiche, c’è il rischio che vi resti ancora per diversi giorni. Ma com’è stato possibile tutto ciò? La risposta è sempre la stessa: la causa è lo sfruttamento eccessivo delle foreste indonesiane. Agricoltori e allevatori senza scrupoli hanno bisogno di sempre più terreni da sfruttare, e così si rivolgono verso le foreste vergini ed altri polmoni verdi incontaminati. Il modo più semplice (e illegale) per ottenere quelle terre che normalmente non sarebbero sfruttabili è dargli fuoco. Con pochi incendi controllati, ma molto inquinanti e devastanti per la biodiversità, l’area ridotta in cenere viene riassegnata dallo Stato a chi ha intenzione di sfruttarla. Stavolta però qualche incendio dev’essere andato fuori controllo ed ha causato questo incredibile disastro.
[Fonte: the Guardian]
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