Con l’estate torna l’allarme incendi nel nostro Paese e nelle regioni che affacciano sul Mediterraneo. Per monitorare e intervenire sulla formazione di incendi boschivi, l’Unione europea ha promosso il progetto Effis (European forest fire information system): un sistema di informazione in grado di prevedere il rischio incendi nell’arco di sei giorni, in base al meteo. Il proliferare dei roghi che interessa principalmente terreni agricoli (42%), foreste e boschi (22%), lo scorso anno ha visto andare in fiamme 56.164 ettari di terreno protetto dei siti Natura 2000, pari al 33,5% del territorio incendiato.
Il nostro Paese, come potete osservare dalla mappa che appare oggi sul sito dedicato ad Effis, è in rosso lungo la costa tirrenica e nelle isole perché alto è il pericolo di incendi che possono verificarsi ogni istante in questi luoghi, favoriti dalla siccità e dal vento. L’Italia è tra i quattro paesi dell’Unione con il più alto potenziale di rischio per gli incendi boschivi, dopo il Portogallo, la Spagna e la Francia. Nel 2010 il Paese più colpito dagli incendi estivi è stato il Portogallo che nel mese di settembre ha registrato 115.732 ettari di terreno andato in fumo. Del terreno bruciato, circa il 35,8% era costituito dalle aree protette dei siti Natura 2000. Anche la Spagna e la Francia lo scorso anno sono state colpite da diversi incendi che hanno distrutto 12.908 ettari di terreno nella regione Iberica e 3.770 ettari in Francia, dove sono andati in fiamme l’83,9% del totale di territorio incendiato.
Il progetto Effis nasce per evitare questo, perché solamente con un monitoraggio costante e un intervento immediato è possibile salvare il terreno dagli incendi boschivi, conivolgendo altri enti per la sicurezza e la salvaguardia dei boschi e delle foreste. Durante la stagione estiva difatti le mappe vengono inviate costantemente ai servizi di protezione forestale e di protezione civile dell’Ue per avere un immediato intervento qualora ve ne fosse la necessità.