Non diteci che siamo catastrofici, ma pare essere proprio così, e la dimostrazione l’abbiamo avuta in questi ultimi anni: ogni uragano che arrivava era sempre peggio di quello precedente. I recenti uragani nei Caraibi e sulla costa del Golfo sono costati migliaia di vite e miliardi di dollari agli americani.
E’ vero, gli uragani non sono una novità nell’Atlantico e nel Golfo del Messico, soprattutto tra i mesi di Giugno e Novembre di ogni anno. Ma molti fattori, naturali e artificiali, possono influire sul numero, la forza, la grandezza e l’impatto che possono provocare, anche in diverse stagioni.
Purtroppo negli anni appena precedenti il disastro di Katrina, i residenti delle zone colpite approfittavano di una apparente pausa che la natura si era presa per costruire case sempre più belle, mentre avrebbero dovuto costruirle più resistenti, dato che se le sono viste portare via dal vento. E le previsioni nei prossimi anni inducono a pensare che forse è meglio insistere un pò di più sulla solidità delle abitazioni, e non solo sull’estetica.
Le cause artificiali sono molteplici. Una di esse è il boom abitativo nelle zone a rischio. Le numerose isolette e le distese di terra disabitata possono essere delle barriere naturali all’arrivo degli uragani, che ne diminuiscono man mano la potenza. L’aumento improvviso delle abitazioni (33 milioni negli ultimi 28 anni) hanno ridotto drasticamente queste barriere, diminuendone la potenza e dando la possibilità ai fenomeni naturali di distruggere sempre di più.
“Più ci sviluppiamo, più perdiamo”
E’ questa la dura ammissione di Amanda Staudt, climatologa del National Wildlife Federation. Infatti è stato dimostrato come parte della responsabilità dei numerosi danni fatti da Katrina sia dovuta al danneggiamento delle coste della Louisiana dovute al boom demografico.
La causa naturale principale invece è l’aumento delle temperature degli Oceani. In tutto il mondo le temperature oceaniche sono aumentate di 0,1 grado Celsius negli ultimi 30 anni. E gli uragani sono alimentati dal caldo. Gli scienziati così hanno potuto predire che se l’aumento delle temperature oceaniche non si fermerà, gli uragani saranno sempre più potenti e più frequenti. Altra causa, dovuta al riscaldamento globale, è l’aumento delle piogge, e quindi dell’umidità che va ad incrementare la grandezza delle tempeste. Recenti studi hanno accertato inoltre che l’aumento delle temperature, oltre a far diventare più forti e dannosi questi fenomeni, potrebbe portare anche ad allungare la stagione degli uragani, che così non si fermerebbe al periodo Giugno-Novembre, ma potrebbe anche essere anticipata.
E poi non si possono dimenticare i cicli naturali, quelli in cui l’uomo non c’entra niente, come il Nino, la Nina e l’Atlantic Multidecadal, cambiamenti della temperatura del mare che oscillano e creano delle mancanze che possono portare ad uragani, o ad un periodo di relativa calma, come è successo negli anni ’80. Ma la causa principale di queste tragedie è come al solito l’uomo, perchè evitando il riscaldamento globale potrebbe salvare sè stesso.
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