Gli Usa chiamano, l’Unione Europea risponde. Se l’obiettivo di Obama per la sua America è di ridurre dell’80% le emissioni di CO2 entro l’anno 2050, l’Ue fa di più, ed annuncia per bocca del commissario all’ambiente Stavros Dimas che entro lo stesso anno le centrali elettriche europee, tra le più inquinanti in assoluto, dovranno non avere più emissioni. Vien da sè che se le centrali saranno ad emissioni zero, lo diventeranno anche gran parte delle industrie, abbattendo molto di più la soglia di inquinamento proposta dagli Stati Uniti.
A deciderlo è stata l’associazione che riunisce le aziende energetiche di 27 Paesi europei, le quali sin da ora sono in grado di generare 2.500 TWh di elettricità all’anno. Queste le parole di Lars G. Josefsson, presidente di Eurelectric:
L’industria elettrica si è presa il chiaro impegno di diventare un settore a carbonio zero entro la metà del secolo, e allo stesso tempo vogliamo ripetere che un mercato competitivo è il modo migliore per raggiungere questo obiettivo in modo efficiente dal punto di vista dei costi, continuando a contare anche sulla basilare sicurezza delle forniture.
L’iniziativa è molto importante in quanto è la prima vera risposta che l’Unione Europea dà alla politica energetica di Obama, il quale per primo ha annunciato di voler produrre energia pulita e di voler abbattere radicalmente l’inquinamento a livello così ampio. Gli europei non hanno voluto essere da meno e hanno accettato questa sfida. Questa la risposta del commissario europeo all’energia Andris Piebalgs:
Se vogliamo vincere la battaglia contro i cambiamenti climatici abbiamo bisogno di cambiare completamente il modo in cui pensiamo alla produzione, allo sviluppo e al consumo di energia.
Tradotto significa abbandonare definitivamente le vecchie produzioni a carbonio, gas, petrolio (che nel frattempo sarà quasi finito) e forse anche il nucleare, e dare più spazio alle fonti veramente pulite che tutti conosciamo.
Fonte: [Ansa]
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