La produzione di energia pulita da fonti rinnovabili rappresenta per il nostro Paese, e non solo, una grande opportunità per l’occupazione, per la protezione ambientale, ma anche per abbattere la dipendenza energetica dai combustibili fossili. Pur tuttavia, il sistema delle incentivazioni è tale che sulle bollette che pagano gli italiani si rischia una vera e propria stangata da rinnovabili.
A ribadirlo è stata l’AEEG, Autorità per l’Energia Elettrica ed il Gas, anche in virtù del fatto che gli incentivi per le rinnovabili in Italia sono tra i più alti al mondo a fronte di oneri nelle bollette energetiche che a carico degli italiani sono in costante crescita. Nel dettaglio, l’Autorità stima che dopo i 2,5 miliardi di euro nelle bollette del 2009, ed i 3,4 miliardi di euro nello scorso anno, per il 2011, senza alcun intervento atto a modificare l’attuale status, gli oneri potrebbero arrivare secondo l’AEEG a 5,7 miliardi di euro.
L’Autorità ha calcolato anche il totale in bolletta pagato dagli italiani dal 2001 ad oggi attraverso il sistema del cosiddetto CIP 6; trattasi di oltre 23 miliardi di euro con una tendenza degli oneri a carico di famiglie ed imprese che, tra l’altro, rischia, come sopra indicato, di salire ulteriormente per effetto delle ultime novità a livello legislativo. Nel dettaglio, l’Autorità per l’Energia Elettrica ed il Gas ha rilevato come le bollette energetiche degli italiani rischino un ulteriore “appesantimento” a causa del raddoppio dei costi previsto dall’eccesso di offerta dei cosiddetti certificati verdi cui poi si aggiunge la crescita esponenziale degli incentivi al fotovoltaico.
Al riguardo ricordiamo come nello scorso mese di dicembre in Italia ci sia stata una corsa alle autorizzazioni per il fotovoltaico che potrebbero far balzare in tempi molto brevi la potenza complessiva installata in Italia a ben 7.000 MW. Ma tutti questi impianti saranno realmente installati? Ebbene, di recente al riguardo è sorto più di un sospetto al punto che anche il Ministero dello Sviluppo Economico s’è espresso assicurando un “giro di vite” contro le incentivazioni acquisite per impianti fotovoltaici non realmente installati che penalizzano quelli che invece l’energia pulita la producono.
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