Il vertice delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, convocato la scorsa settimana a New York dal segretario generale Ban Ki-Moon, ha riunito più di 100 capi di Stato e personalità per affrontare l’urgente necessità di agire e di mobilitare un effettivo slancio e l’impegno nell’azione legale tra le più importanti della storia per potere giungere ad un accordo equo ed efficace alla vigilia della conferenza sui cambiamenti climatici delle Nazioni Unite a Copenhagen che si terrà a dicembre.
I leader dei Paesi sviluppati e di quelli in via di sviluppo si sono concentrati sulla riduzione delle emissioni dovuta alla deforestazione e degrado degli ambienti (REDD), punti chiave del protocollo di Kyoto. Il REDD è un accordo per ridurre le emissioni da deforestazione e dal degrado delle foreste nei Paesi in via di sviluppo. Si tratta di uno sforzo per creare un valore finanziario per il carbonio immagazzinato nelle foreste. Se il carbonio può essere mantenuto nei boschi e non immesso nell’atmosfera (attraverso incendi, conversione della terra, decadimento delle biomasse o deforestazione), darà un contributo significativo per evitare un pericoloso cambiamento climatico. Il valore di questa riduzione delle emissioni può essere realizzato attraverso i mercati del carbonio o un fondo del carbonio (collettivamente chiamato meccanismo di REDD).
Durante uno degli incontri della settimana c’è stato un forte appoggio da presidente della Banca mondiale Robert Zoellick per il finanziamento del REDD e per l’attuazione immediata. Parlando a nome dei popoli della foresta pluviale, il presidente Jagdeo e il Primo Ministro Somare hanno evidenziato la volontà della coalizione di ridurre il tasso mondiale di deforestazione del 25% entro il 2015 se le risorse finanziarie messe a disposizione da parte dei Paesi sviluppati saranno sufficienti.
Anche se le dichiarazioni sul sostegno da parte dei vari Paesi sono state certamente ben accolte dalla Coalizione, nessun impegno finanziario specifico è stato preso fino a questo momento. In ogni caso, gli impegni del REED, i quali verranno discussi più nel dettaglio nei prossimi incontri di Bangkok, Barcellona e Copenaghen, riguarderanno i seguenti punti:
- La necessità immediata per i Paesi ricchi a versare denaro, circa 15-25 miliardi di dollari (10-17 miliardi di euro) per ridurre del 25% la deforestazione globale entro il 2015;
- L’obiettivo è di aumentare al 45% la riduzione della deforestazione entro il 2020 e del 90% prima del 2050.
Gli obiettivi sono realistici, speriamo che i Paesi ricchi non facciano, come al solito, orecchie da mercante.
Fonte: [Treehugger]