Ilva di Taranto, la Consulta infine ha deciso: la legge 231, cosiddetta Salva-Ilva, è costituzionale e quindi legittima. Tra la soddisfazione di Clini e le parole taglienti e sempre combattive degli ambientalisti, ecco le reazioni all’attesa decisione.
Ilva di Taranto, la famosa legge per salvarla promulgata dal governo Monti e fortemente voluta dal ministro Corrado Clini, da tanti tacciata di incostituzionalità, è infine passata al vaglio della Consulta che l’ha invece definita legittima.
Clini ha dichiarato, naturalmente soddisfatto per la decisione della consulta, che
la sfida della compatibilità tra salute, ambiente e lavoro si può vincere e ha bisogno del contributo leale e dell’impegno di tutti.
Gli ambientalisti sono decisamente meno contenti della decisione, ma la loro battaglia continua al di là di questa scelta. Fabio Matacchiera, il presidente del Fondo Antidiossina Taranto ha dichiarato, tagliente:
La decisione della Corte Costituzionale di fatto non salva l’Ilva perché non le presta i tre miliardi di euro per applicare efficacemente l’Aia.
Mentre il presidente di PeaceLink Alessandro Marescotti ha così commentato l’okay della Consulta alla legge Salva-Ilva:
Nessuno scoraggiamento, vinceremo comunque, anche senza la Corte Costituzionale. […] Il procedimento penale della Procura va comunque avanti per accertare tutte le responsabilità del disastro ambientale. Taranto si è ormai ribellata e non è più disposta a essere la città da sacrificare.
Da poco si è in effetti tenuto un corteo di ragguardevoli dimensioni per le strade di Taranto, per protestare contro l’inquinamento e i tumori portati dall’Ilva, cui hanno preso parte cittadini comuni, ambientalisti e moltissimi medici. La bonifica dell’Ilva continua, quindi, non certo liscia come l’olio, tuttavia: oltre ai tragici incidenti che si sono susseguiti negli ultimi mesi negli impianti siderurgici di Taranto, cittadini e ambientalisti continuano dal canto loro a criticare l’operato di azienda e governo. La storia dell’Ilva quindi continua, e la tensione resta alta.
Photo Credits | Getty Images