Novità sull’Ilva di Taranto e stanziamento di denaro, dalla stessa azienda, per la riqualificazione dell’ambiente tra indecisioni e colpi di scena. Sembrano esserci buone possibilità per la città di Taranto all’indomani della riunione blindata di ieri mattina tra il ministro dell’Ambiente Corrado Clini e il ministro dello sviluppo Economico Passera. Secondo quanto stabilito l’Ilva si impegna a stanziare 146 milioni di euro per la bonifica delle acciaierie di Taranto. Tuttavia se il governo non deciderà adesso quale sarà il futuro dell’industria, gli investimenti non partiranno.
Secondo quanto dichiarato da Bruno Ferrante, l’attuale presidente dell’Ilva in conferenza stampa
Non si può chiedere a un’azienda di investire se poi si preclude la possibilità di futuro. L’Ilva non ha mai distribuito dividendi tra i soci.
Eppure qualcuno dovrà pur pagare i danni ambientali causati dall’Ilva nel corso degli anni. Dovrà risarcire i familiari delle vittime causate dai fumi delle acciaierie. Dovrà bonificare il territorio e garantire un’ottima qualità della vita alla popolazione tarantina. Secondo Ferrante da parte sua vi erano i presupposti per una riqualificazione ambientale e per investimenti di circa 1 miliardo e 100 milioni effettuati per l’ambiente nella gestione del siderurgico a Taranto. Secondo quanto affermato dal presidente dell’Ilva, due documenti sarebbero stati presentati ai ministri ieri in mattinata a conferma delle sue parole. Ma dalle indagini in corso e dalla disamina delle intercettazioni telefoniche, questo non sembra essere lo spirito dell’azienda degli ultimi anni. Difatti alla domanda sulla presunta corruzione di funzionari pubblici e politici per “ammorbidire” i controlli qualità dell’Ilva, Ferrante preferisce rispondere che
Non ammetto opacità o strade trasversali per coltivare i rapporti con le autorità.
Eppure Archinà queste strade sembra averle percorse prima che Ferrante arrivasse all’Ilva. Ulteriori risovolti si avranno lunedì nel tavolo tecnico aperto a Roma dal ministro Clini per la nuova procedura di Autorizzazione integrata ambientale affinché entro il mese di settembre la situazione venga risolta nel migliore dei modi per l’ambiente e per gli operai che lavorano nell’impianto tarantino.
[Fonte: Adnkronos]
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