Ilva di Taranto, nuovi arresti allo stabilimento siderurgico pugliese, coinvolti 5 grossi nomi del governo occulto dei Riva nell’azienda: Lanfranco Legnani, Alfredo Ceriani, Giovanni Rebaioli, Agostino Pastorino, Enrico Bessone. Tanti i reati tra cui associazione a delinquere finalizzata al disastro ambientale e avvelenamento di sostanze alimentari.
All’Ilva di Taranto nuova ondata di arresti: i cinque nomi coinvolti sono tutti stati trasportati nel carcere di Taranto, fatta eccezione per Lanfranco Legnani, 74 anni, che ha beneficiato dei domiciliari per motivi di età. Si tratta di ingegneri che secondo gli inquirenti sono stati fortemente coinvolti nel governo occulto dell’Ilva da parte della famiglia Riva. Il più anziano dei 5, Lanfranco Legnani, è considerato al momento il direttore del governo ombra dei Riva.
Gli inquirenti inoltre hanno dimostrato grande convinzione, chiarendo che l’impianto accusatorio non lascia dubbi sul coinvolgimento degli arrestati nella governance parallela dell’azienda e per gli atti criminosi che vi si sono compiuti. Gli investigatori parlando i questo governo parallelo a partire dal 1995, agli atti vi sono diverse intercettazioni e la nuova ondata di arresti ha tutti i numeri per rappresentare un nuovo, forte scossone per l’azienda, sempre al centro di infinite polemiche non solo per l’inquinamento prodotto, per le morti causate, per la carenza in termini di sicurezza sul lavoro, ma anche per via della politica negazionista della dirigenza (e di alcuni esponenti politici), che a più riprese hanno ribadito, contro ogni rilevazione, la non colpevolezza dell’industria.
Il Gip di Taranto Patrizia Todisco continua quindi la sua battaglia giudiziaria nonostante i numerosi, o meglio numerosissimi ostacoli di natura politica posti via via sul suo cammino. Con questi nuovi arresti ancora una volta si getta una chiara luce sulla gestione sporca e illecita di una delle industrie più inquinanti d’Europa: quale sarà il prossimo capitolo della vicenda? Non resta che attendere per scoprire, ancora una volta, come si evolverà la situazione.
Photo credits | Getty Images
fabio 9 Settembre 2013 il 9:23 pm
non ce pidocchio che se la scampi al pettine… in questo caso zecca!
Franklyn 1 Marzo 2017 il 1:31 am
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