Nella complicatissima vicenda Ilva anche i cittadini di Taranto, e del quartiere Tamburi più nello specifico, potrebbero giocare un ruolo importante. Contro l’azienda è giunta una raffica di cause civili di 149 tra privati cittadini ed enti. La richiesta di risarcimento, piuttosto contenuta, potrebbe aumentare enormemente, e gli specialisti vedono una class action contro l’Ilva come ipotesi sempre più concreta.
Poco dopo il via libera da parte del Consiglio dei ministri al decreto legge per la riapertura dell’Ilva (oggi si aspetta la firma del Presidente della repubblica) e le durissime risposte del Gip e della Procura che promettono dura battaglia al governo, un terzo elemento rivendica un ruolo importante nella vicenda Ilva, un terzo elemento composto da cittadini ed enti di Taranto, uniti in una raffica di cause civili contro l’impianto siderurgico. Potrebbero davvero i cittadini giocare un ruolo fondamentale nella vicenda? Non è da escludere.
Il risarcimento chiesto all’azienda, per il momento, è fermo sui 9 milioni di euro circa, cifra alquanto modesta, non sufficiente a mettere davvero nei guai l’Ilva, ma forse la situazione non è così semplice per l’azienda tarantina. I 9 milioni di euro in questioni si sommano ai 700 milioni già chiesti dal comune, ma queste cifre potrebbero levitare enormemente. Un interessante studio dell’associazione Peacelink, riportato dai maggiori quotidiani nelle ultime ore, spiega che la richiesta di risarcimento può salire fino a 6 miliardi di euro nel processo sui Parchi Minerari che vede protagonista il comune. Come ha spiegato Alessandro Marescotti di Peacelink
Una cifra che si ricava dalla quantificazione dell’Agenzia Europea per l’Ambiente che ha stimato i danni sanitari e ambientali del 2010 da 283 a 463 milioni di euro all’anno. L’Ilva è in attività da 17 anni e dunque ecco come si arriva ai 6 miliardi.
Forse il comune e i cittadini di Taranto non sono un problema per l’Ilva in questo specifico momento, ma potrebbero diventarlo: gli esperti pensano che una class action contro l’azienda, dato che i danni causati alla salute e all’ambiente sono comprovabili, possa prendere forma a breve. E allora la vicenda dell’impianto siderurgico potrebbe conoscere una nuova importante svolta.
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