Ilva di Taranto, per il ministro dello sviluppo Zanonato la soluzione alla spinosissima questione dello stabilimento di Taranto, dopo il mega sequestro e le dimissioni in massa del Consiglio di amministrazione, arriverà in pochi giorni. Ma quale sarà?
Il ministro Zanonato torna a parlare dell’Ilva e del commissariamento per il quale aveva dichiarato “non ci sono le condizioni”, aggiustando il tiro delle precedenti affermazioni. Per il ministro allo sviluppo economico il commissariamento dell’Ilva “è un ipotesi su cui stiamo lavorando”, ma Zanonato ci tiene a ribadire delle condizioni: “Chi risana non sia chi ha inquinato“.
Il ministro ha quindi ricordato che le operazioni di riqualificazione ambientale dell’enorme stabilimento siderurgico di Taranto sono complicatissime, contando che l’area si estende per 70 ettari e che una copertura per limitare la dispersione di polveri ed emissioni dovrà essere realizzata secondo modalità uniche al mondo.
Ma naturalmente non si parla solo di risanamento ambientale, si parla anche di economia. Il ministro ribadisce ancora una volta che tutto ciò deve essere fatto senza fermare la produzione dell’acciaio. Quindi cosa è cambiato rispetto alla linea di difesa a tutti i costi dell’Ilva di Clini e Passera? Si mantiene in piedi il doppio binario di risanamento e produzione, ma a onor del vero il ministro Zanonato usa parole più decise riguardo alla riqualificazione (i più smaliziati diranno che la batosta da 8,1 miliardi di euro inflitta all’Ilva è stata percepita anche a Roma…): al di là della soluzione adottata il ministro parla infatti di costrizioni.
Se la proprietà si muoverà in un certo modo, lo stabilimento sarà obbligato dal governo “a rispettare le prescrizioni”. Ma quando assisteremo a qualche decisione concreta? Secondo il ministro Zanonato la soluzione arriverà sicuramente “nei prossimi giorni“. Dopo la discutibilissima gestione Clini-Passera vedremo ora, dopo il terremoto dei giorni scorsi, cosa escogiterà il duo Orlando-Zanonato.
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