Si torna a parlare dell’Ilva di Taranto: gli ultimi aggiornamenti giudiziari arrivano direttamente dal procuratore della Repubblica di Taranto, Franco Sebastio, e riguardano l’inchiesta per disastro ambientale che coinvolge i Riva ma anche tante altre figure, tra cui il leader di SEL Nichi Vendola, su cui pende l’accusa di concussione.
In una recente conferenza stampa il procuratore di Taranto Franco Sebastio parla dell’inchiesta sull’Ilva di Taranto per disastro ambientale e spiega che gli atti nei confronti delle 50 persone e delle 3 società indagate giungeranno al GIP entro febbraio. Procedono quindi le vicende giudiziarie riguardanti i vertici dell’Ilva, Riva in primis, e tanti altri grandi (Vendola) e piccoli esponenti dell’imprenditoria e della politica pugliese e non solo. Come spiega Sebastio, si è alle “valutazioni finali” e presto assisteremo a un nuovo passo avanti della mega inchiesta.
Intanto, il procuratore risponde alle accuse rivolte alla magistratura in merito all’Ilva di Taranto, con giudici colpevoli di un risveglio estremamente tardivo. Sebastio ritiene tali accuse ingiuste e spiega di aver parlato diverse volte alle commissioni parlamentari nel corso degli anni, consegnando “pacchi di carte”. Il procuratore ha parlato di una
una escalation di accuse ingiuste, che non significa che siamo stati perfetti. Anche noi avremo commesso errori, ma non si può dire che ci siamo svegliati all’improvviso. È ingiusto anche nei confronti dei magistrati giudicanti le cui sentenze di condanna per reati ambientali sono passate in giudicato.
Più che del caso Ilva ormai si potrebbe parlare del caos Ilva: mega inchieste su altre inchieste, accuse all’azienda, accuse alla politica e alla magistratura, guerra di dati sulle rilevazioni relative all’inquinamento e situazione reale, concreta, che per i cittadini di Taranto e del quartiere Tamburi in particolare non è di certo diventata, per magia, meno difficile.
Il nuovo importante passo nella vicenda saranno comunque le richieste che, come abbiamo visto, arriveranno al GIP entro il mese in corso: manca poco a una nuova pagina dell’odissea giudiziaria dell’Ilva, e non è facile intuire che anche in questo caso non mancheranno le polemiche.
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