Dopo la nuova sequenza di arresti, la chiusura dell’impianto e lo sciopero degli operai ora si guarda al decreto legge per la riapertura (e il risanamento) dell’Ilva. Clini rilascia svariate dichiarazioni e continua a spingere per il dl che consentirà la riapertura, proposta che verrà esaminata il prossimo venerdì dal Consiglio dei ministri.
Il ministro dell’ambiente Corrado Clini continua come sempre a spingere per la riapertura dell’Ilva. Dopo i 7, pesanti arresti dei giorni scorsi, la chiusura dell’impianto siderurgico e lo sciopero messo in atto dai lavoratori ora sotto i riflettori è il possibile decreto legge che potrebbe rimettere in funzione l’Ilva di Taranto. Data clou per l’elaborazione del DL sarà quella di venerdì prossimo, che lo vedrà al vaglio del Consiglio dei ministri. Clini afferma che tale decreto
dovrebbe consentire all’Ilva di mettere in pratica le indicazioni dell’Autorizzazione integrata ambientale (Aia) superando il blocco che si è venuto a creare dopo il sequestro degli impianti dell’area a freddo di due giorni fa.
Ha poi aggiunto Clini
Le misure indicate dall’Aia consentono di assicurare continuità produttiva e di diminuire in maniera drastica i rischi per la salute e per l’ambiente.
Ma forse è proprio sull’effettiva attuazione di tali misure che risiedono molti dei dubbi degli ecologisti nonché dei familiari delle tante persone colpite da tumori nel corso degli ultimi anni (ma si può anche dire decenni) a Taranto. Poiché, lo ricordiamo, si tratta di una zona il cui inquinamento ha come conseguenza un tasso di tumori decisamente superiore alla media, al di là di quanto bizzarramente sostenga Clini. Riguardo agli attacchi del ministro contro la magistratura che impedisce la riapertura degli impianti (ma le indagini e gli arresti vanno pur fatti, verrebbe da dire) Clini afferma di non aver mai attaccato i magistrati e che
In maniera molto trasparente e pubblica anche alla presenza del procuratore capo di Taranto, recentemente ho sottolineato che non c’è bisogno di supplenza da parte della magistratura quando le amministrazioni fanno il loro dovere.
Ma se le amministrazioni in passato avessero fatto il loro dovere probabilmente oggi non ci troveremmo con il caso scottante dell’Ilva per le mani. Ora si attende il fine settimana per conoscere il giudizio del Consiglio dei ministri sul possibile decreto legge per la riapertura e il risanamento dell’impianto.
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