La questione dell’Ilva conosce oggi una giornata cruciale: il decreto legge per la riapertura sarà infatti esaminato dal Consiglio dei ministri. Ma c’è chi insorge: Angelo Bonelli, presidente dei Verdi, lo ha di recente descritto come un “provvedimento di una gravità inaudita”, un “golpe alla giustizia“.
Ore cruciali per la questione Ilva, con il decreto legge per la riapertura fortemente voluto dal ministro dell’ambiente Corrado Clini al vaglio del Consiglio dei ministri. Ieri sera, tuttavia, il presidente dei Verdi Angelo Bonelli ha dato voce al suo sdegno per il provvedimento.
Il decreto che trasforma l’Aia (autorizzazione integrata ambientale) in legge sospende di fatto l’efficacia di alcune norme del codice di procedura penale e consentirà per 24 mesi una libertà di inquinare. Si tratta di una sorta di commisariamento che incide su 4 articoli della Costituzione: il 3, il 9, il 32 e il 112 dove si parla di obbligatorietà dell’azione penale’. […] Sono passati oltre due mesi e non si sa chi deve fare il commissario per fare le bonifiche: se c’è un’emergenza il commissario non deve essere nominato subito?
Come ricorda il leader dei Verdi siamo in un momento importante per la conversione ecologica dell’Italia e la questione Ilva ne è un nodo fondamentale. Bonelli ricorda inoltre il ben noto tasso di mortalità di Taranto, città con l’aspettativa di vita più bassa d’italia, con il 406% in più della media per quanto riguarda il mesotelioma e il 75% in più per svariate malattie dell’infanzia. Bonelli ricorda inoltre che i Verdi non vorrebbero la chiusura dell’area a freddo ma solo dell’area a caldo, responsabile del 98% delle diossine prodotte. “Chi inquina deve pagare” ricorda Bonelli, e lancia il suo affondo contro il decreto legge che dovrebbe portare alla riapertura.
Il decreto del governo sull’Ilva previsto per domani è un golpe all’ordinamento giuridico del Paese. Siamo alla vigilia di un provvedimento di una gravità inaudita, una sorta di libertà di inquinare.
Il leader dei Verdi ha inoltre annunciato che presenterà un esposto affinché la procura valuti se vi siano gli estremi per un “sequestro conservativo e cautelativo dei beni del gruppo della famiglia Riva”.
Photo Credits | Getty Images