Approvato il decreto bis per l’Ilva di Taranto con 206 sì, 19 no e 10 astensioni. Il ministro Orlando, soddisfatto, afferma che per la prima volta avviene un commissariamento per motivi di tutela ambientale e sanitaria. Ma per ora, aggiungiamo noi, questo commissariamento non ha convinto nessuno.
Come era prevedibile è stato approvato il nuovo decreto sull’Ilva di Taranto dopo l’incontro tra il ministro Orlando il commissario straordinario Enrico Bondi e il sub commissario Edo Ronchi. Quante belle parole, quanta amabile teoria nelle parole di Orlando. Ecco un esempio:
è emersa l’esigenza di separare nettamente la funzione di commissario da quella della proprietà ed è stata ipotizzata una strada per separare i due profili. [Il commissario] si occupa dell’attuazione dell’Aia, degli strumenti necessari per il suo finanziamento e della prosecuzione della produzione mentre non deve essere tenuto come responsabile a difendere patrimonialmente l’azienda dai comportamenti commessi nel passato.
Ma certo molti non avranno dimenticato le recenti dichiarazioni di Bondi, poi ritrattate, secondo cui la maggiore incidenza di tumori a Taranto è dovuta a maggior consumo di sigarette e alcol. Il commissario Bondi, come tutti sanno, è un esperto di risanamento economico di aziende in crisi, ci si chiede allora come mai, se come dice Orlando serve un esperto per la tutela ambientale, il ruolo sia stato affidato a Bondi, peraltro ex AD della stessa Ilva.
Qualcuno potrebbe obiettare che il sub commissario Edo Ronchi è effettivamente un esperto di questioni ambientali, tuttavia il ruolo di Ronchi, almeno secondo noi e fino a questo momento, è apparso molto di secondo piano rispetto a quello di Bondi. Nonostante l’approvazione il decreto è stato criticato da Lega Nord, Sel (astenutasi) e Movimento 5 Stelle (che non ha preso parte alla votazione): c’è scetticismo sulle reali possibilità, con questo decreto ora legge, di risanare davvero l’Ilva.
Naturalmente noi ce lo auguriamo, ma siamo lontani dal credere ciecamente in questo nuovo progetto tanto decantato dal nostro ministro dell’Ambiente.
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