Intorno alla vicenda Ilva continuano a inseguirsi battaglie e dichiarazioni spesso poco felici, come quelle rilasciate da Clini sulla possibile evacuazione del quartiere Tamburi di ieri. Il ministro dell’ambiente italiano è tornato su quelle dichiarazioni per cercare di chiarire le sue affermazioni e “smentire ogni interpretazione strumentale”. Nessuna deportazione, ma resta il fatto che evacuare un quartiere sembra al governo una soluzione più accettabile rispetto a procedure di emergenza per una vera e più rapida bonifica.
Continua a tenere banco la vicenda Ilva dopo il decreto legge che ne ha imposto la riapertura contrastando quanto deciso dalla magistratura. Al centro dei riflettori ancora una volta il ministro dell’ambiente Corrado Clini, che aveva dichiarato ieri a Sky come l’evacuazione del quartiere Tamburi di Taranto, il più vicino all’Ilva, fosse effettivamente una possibilità allo studio, “ovviamente se gli abitanti sono disponibili”.
Quando abbiamo affrontato il tema di Tamburi con il sindaco di Taranto una delle tematiche cha abbiamo affrontato è anche quella della possibilità di delocalizzare alcune delle strutture abitative che sono più esposte ai rischi della contaminazione ambientale e nello stesso decreto decreto legge di agosto destinato a finanziare gli interventi per Taranto abbiamo una voce esplicita sul risanamento del quartiere Tamburi che può prevedere anche interventi di questo tipo
ha spiegato il ministro, chiarendo: “Nessuna ‘evacuazione forzata’ nessuna ‘deportazione’ per gli abitanti del quartiere Tamburi di Taranto”. Certo, in relazione alle parole di Clini parlare di deportazione o evacuazione forzata risulta eccessivo, dato che il ministro aveva subito chiarito che la scelta sarebbe stata dei cittadini, ma nondimeno, non ci vuole un grande sforzo di immaginazione per capire perché le nuove dichiarazioni abbiano mandato molte persone su tutte le furie. Sarebbero infatti queste le misure con cui il governo affronta la vergognosa vicenda dell’Ilva? Non dovrebbe prendersi carico di decenni di errori e inciuci e tentare di risanare sul serio, e in fretta, l’impianto siderurgico? L’Ilva inquina e uccide, uccide molti e questo è al di là di ogni dubbio. Eppure i cittadini più esposti non credono minimamente alla possibilità di bonifica a breve termine e, oltretutto, sentono dire che forse un’ottima soluzione sarebbe se loro sloggiassero, non se l’Ilva la smettesse di inquinare e uccidere, subito e per sempre. Senza tirare in ballo evacuazioni forzate, non si fa fatica a comprendere perché le dichiarazioni del ministro abbiano scatenato, ancora una volta, la rabbia di molti cittadini esposti ai veleni dell’Ilva.
Photo Credits | Getty Images
Commenti (1)