Finalmente è arrivata, puntuale come previsto, l’Aia 2012 (Autorizzazione Integrata Ambientale) che il Ministro Clini aveva promesso. La severità c’è, come già aveva anticipato il Ministro dell’Ambiente, ma non è detto che sarà sufficiente. La novità più importante riguarda la produzione di acciaio che sarà quasi dimezzata. Nel 2011 è stata di 15 milioni di tonnellate, quest’anno e finché tutti i lavori non saranno ultimati sarà solo di 8 milioni. Tra gli “ordini” dell’Aia compare anche lo stop al pet coke e lo spegnimento di 6 batterie delle cokerie su 10, oltre a prendere provvedimenti ad hoc nelle giornate critiche con molto vento.
Infine l’altra questione spinosa, l’altoforno 5, il più grande d’Europa, che il gip aveva chiesto di spegnere entro giovedì scorso, secondo il Ministero dell’Ambiente ha tempo fino al 31 dicembre 2014 per completare le procedure di spegnimento. Su questo punto ci sarà ancora un lungo dibattito perché è già stata una grossa concessione da parte dell’azienda il fatto che abbia accettato di spegnerlo, ma secondo la Paul Wurth, la società che si occuperà dello spegnimento e del riavvio dell’impianto, non si può fare prima del 2015. Questione di mesi, è vero, ma possono essere uno come possono essere 11. E la sostanza cambia.
Spiega Corrado Clini che si tratta di cambiamenti sostanziali perché ad esempio entro la fine dell’anno l’azienda dovrà presentare il progetto di copertura dei parchi, che ha dei costi enormi, e secondo lui non basteranno i 400 milioni di euro che i proprietari dell’Ilva avevano stanziato per il totale dei lavori.
Quello che io auspico è che ora l’azienda e la Procura e il Gip possano giungere a soluzioni non conflittuali, e ci sono tutte le condizioni perché questo documento possa facilitare il percorso parallelo avviato dalla Procura di Taranto
ha spiegato il Ministro. Sarà sufficiente? A dirla tutta non crediamo che questa autorizzazione accontenterà qualcuno. Non accontenterà le associazioni e la magistratura perché di fatto consente all’azienda di inquinare gradualmente meno per i prossimi 2 anni, ma sempre di inquinare si parla; e soprattutto non piacerà all’azienda perché costerà diversi miliardi di euro, e bisognerà vedere se conviene portare l’opera a compimento.
[Fonte: Repubblica]
Photo Credits | Getty Images
Commenti (3)