L’Ilva e le bonifiche che l’impianto siderurgico di Taranto deve effettuare per ottemperare alle prescrizioni Aia sono sempre al centro dei riflettori. Pochi giorni fa sono state rese note le accuse dell’Arpa secondo cui l’Ilva non starebbe rispettando i patti, ora arriva la risposta del ministero dell’ambiente: nessuna inadempienza.
Per l’Arpa le bonifiche cui l‘Ilva dovrebbe sottoporre gli impianti stanno avvenendo ma non secondo i patti, tuttavia tale affermazione risale a circa un mese fa, anche se solo da pochissimo la relazione è stata depositata dai giudici ed è quindi divenuta nota a tutti. Il ministero dell’ambiente, ancora capitanato da Corrado Clini, ancora una volta non si fa mancare la risposta pronta. Il ministero ha ricordato che la normativa in materia di Autorizzazione integrata ambientale (Aia), richiamata dall’ormai famosa legge 231, anche detta Salva-Ilva, prevede che l’azienda possa effettivamente chiedere modifiche “non sostanziali” alla tempistica delle operazioni da effettuare basando i cambiamenti su motivazioni tecniche ed economiche.
Occorre dire che se questa non può essere considerata la risposta completa ed esaustiva del ministero, poco ci manca. La sostanza è questa: l‘Ilva ha il permesso per richiedere modifiche delle tempistiche, quindi va da sé, ci dice il ministero, che nessuna inadempienza può essere rilevata. Le domande sull’effettivo compimento delle operazioni richieste dall’Aia permangono, tuttavia. Alla fine si troveranno davvero i miliardi di euro richiesti dalle necessarie operazioni di bonifica? Queste verranno portate a termine entro le scadenze stabilite? Per conoscere la risposta dovremo aspettare, e con ogni probabilità non poco. Al momento il ministero dell’Ambiente chiarisce il “caso” dei ritardi da parte dell’azienda dei Riva, sottolineando come determinate condizioni permettono all’impresa di modificare le scadenze pattuite per l’Aia. I prossimi mesi ci diranno se effettivamente l’Ilva riuscirà a tener fede a quanto sottoscritto.
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