L’Italia è uno di quei Paesi che spendono di più per l’illuminazione pubblica stradale. È vero che in un Paese civile le strade devono essere sempre illuminate per una questione di sicurezza, ma non è detto che questo debba corrispondere ad uno spreco energetico. Attualmente si calcola che la “luce pubblica” costi 20 euro a persona all’anno, il doppio di quanto costa in Germania, che in termini percentuali si traduce nel 12% del consumo totale di energia per l’illuminazione.
Di questa enorme torta solo una piccola fetta, il 10% circa, viene dedicata ai semafori, mentre il resto finisce nei lampioni energivori. Come fare per risolvere questo enorme spreco? Negli ultimi anni si sono susseguite diverse “ricette” da scienziati di tutto il mondo, e sembra che almeno una abbia attecchito. Lanciato dall’Enea, il progetto Lumiere servirà a sostituire le lampadine tradizionali con quelle LED che consumano meno della metà di quelle attualmente sulle nostre strade. All’iniziativa hanno già aderito 450 Comuni, ma non è l’unica lanciata in questo senso.
Ad esempio, secondo Giovanni Lelli, commissario Enea,
Si stima che con l’attuazione di interventi idonei a rendere il sistema più efficiente si possano ridurre i consumi del 30%, con una diminuzione del fabbisogno di energia di 2 TWh l’anno: ciò comporterebbe un risparmio economico di circa 400 milioni di euro ogni dodici mesi.
Tra questi interventi idonei c’è anche una centralina che regola la luminosità in base al traffico. Che ci siano cento auto in strada o un solo pedone non fa differenza: la telecamera rileva il movimento ed emette il massimo dell’energia; quando però in strada non c’è nessuno, la luce si smorza, riducendo lo spreco. Ma il massimo del risparmio energetico potrebbe provenire dalla Spagna con l’Utree, o albero solare. In pratica un solo palo, ovviamente illuminato a LED, farebbe da semaforo, centralina meteo, orologio, antenna wi-fi e termometro, il tutto in un pezzo d’arredamento stradale perché colorato in maniera tale da essere inserito nel contesto urbano. Il risparmio energetico è possibile, basta solo trovare le contromisure giuste.
[Fonte: Kataweb]
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davide 4 Febbraio 2013 il 5:36 pm
questo tipo di soluzioni per l’illuminazione pubblica sono un bel passo avanti per i comuni. Se non sbaglio nel paese dei miei in liguria avevano provato con il dibawatt di sorgenia che riduceva i consumi