L’illuminazione pubblica in Italia è più che doppia rispetto alla Germania, e ora arrivano nuovi dati legati al recente rincaro dell’energia elettrica: oltre 1 miliardo di euro l’anno per lampioni, semafori e altre fonti di illuminazione pubblica.
Con i nuovi rincari sull’energia l’illuminazione pubblica in Italia arriva a costare 1 miliardo di € per anno. Una cifra enorme, cui si collegano ovviamente altrettanto notevoli quantitavi di emissioni di CO2. Qualcuno ricorda la norma Cieli Bui? Si parlava di affievolimento dell’illuminazione pubblica e parte della stampa vi aveva visto la possibilità di reati in aumento con il decrescere dell’illuminazione. Noi di Ecologiae avevamo proposto un confronto con altri stati, sottolineando come l’illuminazione pubblica in Italia sia più che doppia rispetto alla Germania e addirittura il triplo rispetto all’Inghilterra. Una riduzione dei quantitativi di luce erogata avrebbe davvero causato i disagi sociali che alcuni avevano ipotizzato? Forse no. A ogni modo la norma, come si sa, fu bocciata. E oggi l’Italia si ritrova, a seguito dei rincari dell’energia, con una spesa di 1 miliardo di euro l’anno per l’illuminazione pubblica e la chance di ridurre le connesse emissioni di CO2 svanita. L’associazione Enea ha ora commentato gli ultimi dati sottolineando come l’illuminazione potrebbe essere leggermente affievolita, o come si potrebbe comunque risparmiare molto utilizzando tecnologie a risparmio energetico:
La spesa per l’illuminazione è rappresentata da un 90% per i lampioni (illuminazione vera e propria) e dal restante 10% per i semafori. Cifre che potrebbero essere sensibilmente abbassate adottando tecnologie a risparmio energetico oppure riducendo l’intensità luminosa, almeno nelle ore in cui il traffico dei veicoli è più scarso. L’impiego di alimentatori elettronici, ad esempio, permetterebbe di ridurre i consumi di energia elettrica fra il 5 ed il 10%, mentre basterebbe installare dei riduttori di flusso per risparmiare dal 15 al 30%.
Per il bene dell’ambiente nonché delle casse statali ci auguriamo che in Italia si possa tornare a parlare, in un futuro prossimo, di eccesso di illuminazione pubblica.
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