Che sui stravolgimenti che hanno colpito la Terra ci si stesse speculando per sovvenzionare cattedre e ricerche a qualcuno il sospetto era già venuto (per maggiori informazioni rimando all’interessante sito ambientalismodirazza).
Lo scienziato S.Fred Singer che è professore emerito di scienze ambientali alla University of Virginia, ha pubblicato ad esempio uno studio dall’espressivo titolo “Nature, Not Human Activity, Rules the Climate” (scaricabile in pdf) secondo il quale è l’ordine naturale ad aver provocato questi mutamenti, come è già avvenuto nelle ere precedenti con disastri climatici anche peggiori (si pensi alle glaciazioni).
Oggi, una nuova ricerca svolta congiuntamente da scienziati spagnoli e tedeschi ha rivelato che i venti potrebbero essere i principali fautori dello scioglimento dei ghiacci artici, uno dei principali crucci dell’ambientalismo.
Gli studiosi della Complutense University of Madrid (UCM) e del Potsdam-Institute for Climate Impact Research in Germania hanno tentato di spiegare come attraverso la variazione dei venti si siano verificati i cambiamenti climatici durante l’ultima era glaciale.
La ricerca, condotta in primis da Marisa Montoya e Anders Levermann ha concluso che esiste un punto preciso in cui un seppur modesto cambiamento nella velocità delle correnti d’aria oceaniche riesce a produrre una modifica piuttosto rilevante nell’intensità di circolazione delle acque.
Se il clima dell’ultima era glaciale fosse stato determinato proprio nella concomitanza di quelle precise condizioni, questo significherebbe che una variazione dei venti anche minima può, in quell’era, aver sconvolto l’intero clima.
La circolazione oceanica, come scoperto dagli scienziati, ha avuto un ruolo chiave nell’ultima era glaciale.
Un innalzamento delle temperature delle acque spinte verso le zone artiche dal cambiamento di rotta dei venti, avrebbe provocato lo scioglimento dei ghiacciai e i bruschi mutamenti climatici.
Stesso fenomeno che è probabilmente in corso oggi.