Quanto ci costa la natura? Se lo sono chiesti alcuni autori televisivi che hanno deciso di mandare in onda, a partire dal 13 giugno scorso sulla
Bbc, una nuova serie TV sul valore, in soldoni, della
fornitura di servizi che l’ambiente offre agli esseri umani. E le cifre sono da capogiro: si stima intorno ai
60 mila miliardi di dollari il valore della natura, ovviamente molto di più del PIL mondiale.
I dati provengono da uno studio dell’Università del Vermont Robert Costanza, rielaborati da alcuni economisti che hanno tradotto i servizi naturali in termini monetari, valutandoli più consistenti di quelli messi a disposizione da tutte le economie mondiali messe insieme.
“Alcuni scettici credono che mettere un valore in dollari sulla natura è immorale e politicamente scorretto”, afferma il produttore,
Robert Lamb, “ma c’è un insieme di pareri, come quello dell’attuale Cancelliere Tedesco
Merkel, che porta uomini d’affari e banchieri a riflettere sui servizi della natura e sulla loro importanza, dall’
acqua pulita alla
biodiversità“. Secondo
Richard Nogaard, il primo studioso intervistato dal programma, nonchè docente all’
Università di Berkley, in California, le cifre sono controverse, ma servono a far riflettere la gente sul
valore della natura. L’obiettivo dichiarato di Lamb è che con un numero maggiore di persone che si interessano al problema e si rendono conto ad esempio del guaio dell’estinzione animale e di altre forme di distruzione ecologica, l’audience dello show possa aumentare di puntata in puntata, e sensibilizzare quanti più spettatori possibile.
L’iniziativa è appoggiata dalle principali istituzioni ambientaliste, come l’
IUCN (Unione Internazionale per la Conservazione della Natura), che ha contribuito alla serie con le proprie competenze e la vasta rete di scienziati per le consulenze.
Le prime 6 puntate della serie saranno incentrate su: la
distruzione della popolazione delle api in California che mette a rischio l’industria delle mandorle da 2 miliardi di dollari; i miliardi risparmiati con prelevando l’
acqua dolce dalle colline, evitando il pompaggio degli impianti di depurazione; l’affermazione che le barriere coralline valgono 30 miliardi di dollari l’anno e forniscono 500 milioni di persone di cibo e lavoro; il danno da mille e quattrocento miliardi di dollari che si avrebbe eliminando le
specie invasive come il rospo marino in Australia.
Secondo
Bernard Robert Charrue, co-produttore del programma, la nostra economia è solo una piccola parte della natura, ma in molti vogliono farci credere il contrario. Il loro obiettivo è di valutare il nostro impatto ambientale dal punto di vista storico, come si valutano i fatti accaduti in passato, soppesandone i pro e i contro, e dando una valutazione finale sulla bontà o meno delle nostre azioni. Fino a scoprire una serie di pionieri capaci di produrre
profitti “verdi” per sè stessi e per la propria comunità, agendo nel pieno rispetto della natura. La serie verrà trasmessa in inglese, francese e arabo, e per chi non potrà vederla in televisione, verrà trasmessa anche in streaming via web al sito
www.natureinc.org.
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