Il teatro fa bene è un progetto nato da un’idea di Eni Foundation, che lo ha sostenuto sotto tutti i fronti: finanziario, ideativo e organizzativo. Si tratta di una iniziativa unica nel suo genere, che conferma lo spirito creativo di Eni e l’attenzione per le realtà in cui opera.
Per questo progetto di sostenibilità, partito il 13 luglio, sono stati selezionati alcuni attori africani nel distretto di Palma (provincia di Cabo Delgado, Mozambico), che hanno partecipato a due stage di 25 giorni a Gubbio, presso la Libera Università di Alcatraz.
Palma è attualmente la zona più povera, disagiata e meno popolata del Mozambico, ma nonostante ciò sono presenti diverse strutture solidali molto efficienti, come ad esempio i complessi sanitari realizzati da Eni Foundation e gestiti da Medici con l’Africa Cuamm, che offrono servizi medici gratuiti, distribuendo medicine e mettendo a disposizione due sale operatorie modernamente attrezzate, ambulatori e una casa per le donne prossime al parto. A mancare non sono quindi i mezzi e le strutture, ma la fiducia verso la medicina occidentale, a causa di una forte presenza della medicina tradizionale.
Questo è il motivo per cui si è studiato un progetto che partisse da un contesto totalmente diverso, ovvero il teatro, sfruttando la forza emotiva e comunicativa di questo strumento per veicolare un messaggio educativo. Non è stato difficile orientarsi verso questa forma d’arte, fortemente presente nei villaggi insieme alla danza e alla musica.
Durante lo stage i performers, accompagnati da un gruppo di attori, sceneggiatori e registi italiani coordinati da Jacopo Fo, hanno preparato uno spettacolo teatrale in lingua swahili incentrato sull’educazione sanitaria, che sarà presto portato in tournée nei villaggi mozambicani, coinvolgendo 25mila persone.
Lo spettacolo è un mix di storie incentrate sulla salute e sull’alimentazione, che si rivolgono in particolar modo alle mamme ai bambini, in una zona in cui il tasso di mortalità infantile e quello durante il parto sono altissimi.
Grazie a questa straordinaria esperienza, gli attori africani si sono affacciati a forme di teatro a loro nuove, come il tetro dell’arte e, guidati da una equipe di medici, hanno costruito una trama che veicolasse la prevenzione sanitaria in maniera ironica e originale.
La “compagnia” che collabora a questo progetto di sostenibilità è davvero unica: oltre a Eni ne fanno parte l’OMG Medici con l’Africa CUAMM e un laboratorio teatrale.
La varietà di soggetti coinvolti ha reso possibile una comunicazione originale, con un linguaggio vicino al popolo africano, ma che al contempo veicolasse un messaggio scientifico e formativo a un target molto specifico e sensibile alle problematiche trattate.
La speranza è che questa iniziativa possa influire su un cambio di abitudini dei destinatari, superando la diffidenza nei confronti delle cure occidentali, che potrebbero salvare migliaia di vite innocenti.
Per permettere a chiunque di seguire il progetto viene periodicamente aggiornato un diario sul sito http://www.ilteatrofabene.it/, dove vengono raccolti tutti i contenuti dell’iniziativa.
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