“Vi immaginate uno scenario tipo Napoli, ma dove i rifiuti fossero radioattivi?”
Questa la provocazione di Jeremy Rifkin, economista e scrittore statunitense, molto attento ai problemi che riguardano l’ambiente e i diritti dell’uomo. “Una fatica inutile“. E’ così che comincia la sua intervista a Repubblica, a proposito delle centrali nucleari.
Perché il passaggio al nucleare avesse un impatto sull’ambiente bisognerebbe costruire 3 centrali ogni 30 giorni per i prossimi 60 anni. Così facendo fornirebbe il 20% di energia totale, la soglia critica che comincia a fare una differenza. C’è qualcuno sano di mente che pensa che si potrebbe procedere a questo ritmo?
La soluzione a tutti questi problemi è la cosiddetta “terza rivoluzione industriale“, un sistema dove tutti i cittadini sono in grado di autoprodursi l’energia sufficiente alla sussistenza, e ciò che avanza viene reimmesso nella rete comune, come avviene più o meno con le informazioni che circolano su internet. Il problema italiano, conclude Rifkin, è solo generazionale, perchè una classe politica così anziana non può capire le innovazioni provenienti da una rete intelligente di scambio di energia, o di nuovi edifici costruiti direttamente con pannelli fotovoltaici, ma preferiscono produrre energia alla vecchia maniera, con il petrolio, il nucleare, o come voleva fare Prodi, con il carbone, come l’Inghilterra di 200 anni fa.
Pizzicone 8 Giugno 2008 il 11:47 am
Devo dire che sono favorevole al nucleare (non come lo intende Scajola però), però quando parla un Guru come Rifkin dovremmo tutti stare a sentire.
Il futuro in effetti è l’idrogeno, e Rifkin lo motiva benissimo nel suo libro “Economia all’idrogeno”, che consiglio vivamente a tutti di leggere, che, come specificato a fine articolo da Marco, rappresenterebbe una via “democratica” alla generazione e fruizione di energia, un’indipendenza quasi totale (basta un macchinario per trasformare l’aria in idrogeno), ed anche una forma di guadagno per l’utente medio, che genererebbe energia anche per venderla al vicino o chi ne avesse bisogno.
Il nucleare non è pericoloso se utilizzato con la testa, ma non è l’unico limite, ed è anche vero che utilizzare un’energia simile solo per qualche anno, e trovarsi a spendere più del petrolio, non sarebbe proprio saggio.
enone 10 Giugno 2008 il 9:43 am
Rifkin Mi Legge Nel Pensiero! 😉
…Mi Ha Tolto Le Parole Di Bocca… Vabbe’ Se Le Dicevo Io Ste Cose Nessuno Ci Faceva Caso! Per Fortuna Le Dice Rifkin!