Stavolta torniamo a trattare di nucleare in termini economici, per sapere quanto ci costerebbe, in effetti, costruire, utilizzare e mantenere in funzionamento centrali nucleari nel nostro Paese.
Lo facciamo spinti dal monito lanciato da WWF, Greenpeace e Legambiente in un dossier dal titolo Il nucleare non serve all’Italia (cliccate qui per scaricarlo).
Nel documento, presentato a Roma dalle tre associazioni ambientaliste, si fanno i conti a Scajola, nel senso letterale del termine, stimando tra i 30 e i 50 miliardi i costi di un ritorno al nucleare.
Inoltre, la costruzione di reattori nucleari, non porterebbe affatto a una diminuzione delle emissioni di CO2.
E allora, ci chiediamo, cosa spinge il governo italiano ad insistere tanto per investire sul nucleare?
Non sarebbe meglio potenziare le energie pulite, sicure, ed investire ulteriormente sul solare, sull’eolico, e sulle fonti rinnovabili?
Ma i cittadini lo vogliono?
Ed è giusto che il governo presenti il nucleare come l’unica alternativa possibile al caro benzina, al caro prezzi, al caro vita?
Cinquanta miliardi di euro per risultati visibili tra trent’anni, ci sembrano un costo altrettanto elevato, caro ministro Scajola.
Ma il governo ha deciso che dobbiamo tornare al nucleare, d’altra parte c’era scritto nel programma del partito vincente già prima che il popolo, noi, andassimo a votare.
Due sono le possibilità: o nessuno ha letto il programma dei partiti per cui ha votato, o la maggioranza degli italiani auspica davvero un ritorno al nucleare.
In entrambi i casi il ritorno al nucleare sarebbe una scelta democratica, la domanda è: consapevole o inconsapevole?
sekhmet 2 Giugno 2008 il 3:43 pm
Sono un fervido sostenitore delle energie naturali. “Alternative” mi sembra un termine veramente sbagliato, se vogliamo dare delle precedenze in merito. La Natura è stata creata dall’enorme Energia esistente e distribuita nell’universo conosciuto, e per qualche secolo si è utilizzata come si presentava allo stato naturale: il fuoco. Il fuoco è stato rassicurante sotto vari aspetti, come fonte di calore, fonte di illumunazione, di difesa e di attacco, per cucinare…Tutte le ricerche in seguito sono state indirizzate a come imprigionare quell’energia in modi semplici, veloci e sfruttabili dalle masse. E’ stato solamente con la nascita delle prime forme di società stanziali che si sono ottenuti i primi risultati erronei sull’utilizzo della stessa, e poi la maggioranza delle ricerche (e degli investimenti economici) sono state canalizzate e finalizzate sull’utilizzo in senso distruttivo. Ma fino a quando l’uomo ha osservato e studiato i soli benefici di cosa lo circondava, si sono ottenuti i migliori risultati. Oggi siamo in una situazione di estremo allarme “Diastro Natura”, e dobbiamo correre ai ripari in tempi più che brevi e certi. Al contrario di soli tre secoli fa, siamo in netto svantaggio sulle garanzie che il clima ci poteva assicurare e dare. Tutto quello che si è studiato in metereologia è stato vanificato dai numerosi e idioti esperimenti effettuati nell’atmosfera con la stessa energia a cui stiamo chiedendo aiuto e soccorso: l’Atomo. E’ un passo obbligato. Per poter sfruttare al meglio le potenzialità della Natura, oggi, dobbiamo imperativamente pulire la Terra dalla maggioranza dell’inquinamento che abbiamo causato. Il clima non è più stabile e, se si continuerà su quest’onda, entro un decennio al massimo saremo sul punto di NON ritorno. I punti critici del pianeta hanno già dato il loro resoconto mettendoci davanti agli occhi il declino imboccato: lo scioglimento di tutti i ghiacciai, che oltre ad essere una riserva naturale di acqua dolce, sono d’aiuto alla macchina di equilibrio della temperatura del pianeta. Artide e Antartide stanno scomparendo mese dopo mese, mentre hanno impiegato millenni a formarsi e stabilizzare l’intero globo. Le correnti oceaniche stanno cambiando temperature e direzioni, ma questi segni vengono comunque minimizzati e messi in ridicolo da chi probabilmente non può procreare e lasciare in eredità ai loro posteri l’idiozia che stanno dimostrando.
Paola Pagliaro 2 Giugno 2008 il 5:04 pm
Grazie per il Suo esauriente ed interessante intervento.
Si, credo che il termine “naturali” si addica meglio alle energie sprigionate dalla Natura stessa, ma ritengo altrettanto valido l’attributo “alternative”.
Ciò che sembrava naturale oggi è diventato alternativo, io lo intendo come alternativo all’idiozia di uno sfruttamento senza senso, alternativo al parassitismo dell’uomo.
L’eolico, il solare, l’idrico sono delle alternative alla distruzione in atto di tutti gli equilibri costituitisi, come correttamente Lei fa notare, in milioni di anni, e messi in pericolo dall’uomo in pochi secoli..
Potremmo parlare di un’alternativa naturale, coniando un nuovo termine appropriato alle fonti rinnovabili.
Cordiali saluti
Paola Pagliaro.
sekhmet 3 Giugno 2008 il 12:03 am
🙂 Non voglio far polemica con lei, voglio solo divertirmi a usare un live motiv politico: speculazioni dialettiche.
Torniamo alle cose serie. I conti in yasca a proposito dei 50 Mlrd. sono conti riferiti all’andamento Italico dell’economia, non ricordo di cifre sontuose che altri stati (con relativi governi) hanno pagato per attrezzarsi del nucleare, tenendo conto anche degli anni in cui sono stati realizzati quegli impianti e quel tipo di tecnologia non era così studiata e approfondita. Però stiamo comprando a mani piene l’energia nucleare prodotta sull’uscio di casa; noi italiani abbiamo la memoria geografica corta sul posizionamento del nucleare intorno a noi. Senza contare che la centrale di Caorso per essere tenuta sotto controllo (senza produrre, o meglio senza distribuire un solo watt di elettricità) ci costa un capitale in mantenimento a zero: tutto il personale che staziona in sede; tuttavia non è in programma il suo smantellamento, anzi sotto sotto stanno rispolverando vecchi progetti per un “restauro sicuro” in tempi brevi per entrare in produzione. Attendiamo con ansia (?) il solito giochetto prestidigitatorio italico…
sekhmet 3 Giugno 2008 il 12:08 am
A proposito di variazioni climatiche, prendete Google Earth e andate a vedere che fine hano fatto le zone critiche da tenere controllate: l’artide è sparita del tutto (e non per un programma di fotogrammetria subaquea) e l’antardide si sta letteralmente sgretolando sotto gli occhi di tutti noi…solo che non utilizziamo l’occhio “indiscreto” dei satelliti sopra le nostre teste (a parte qualcuno che ci propina immagini a favore dell’immaginario collettivo 🙂 )per guardare il “vicino di casa”.
sekhmet 3 Giugno 2008 il 12:15 am
Prima della buona notte…la centrale di Caorso, da anni (cioè da quando è stata ultimata) sarebbe operativa al 100%, POI, quando l’hanno ultimata,PERICOLO! possibili incidenti, ma gli incidenti possono maggiormente capitare se non fai “sfogare” un pochino la potenzialità del materiale radioattivo. Che a tutt’oggi è lì, bello pronto che dice: quand’è che mi utilizate?
Paola Pagliaro 3 Giugno 2008 il 12:43 am
Acute osservazioni, dei mutamenti climatici in atto ahimè siamo costretti a trattare continuamente… oggi un blog di ecologia ha poco tempo per descrivere le bellezze della natura, passiamo tutto il tempo a discutere dei disastri e di come salvarla, e già questo è sintomatico della crisi ecologica che stiamo vivendo…Auguro una buona notte anche a Lei, augurandomi che continui a seguirci
Cordialmente
Paola Pagliaro