A quasi 800 anni dal primo presepe, luci e colori nel segno della sostenibilità
Una rinnovata sensibilità e tecnologie innovative, a misura d’uomo e di ambiente. Senza dimenticare la bellezza – come quella del Natale ad Assisi che, dall’8 dicembre all’8 gennaio, sta trasformando “la città del Poverello” in un Presepe a cielo aperto. L’Arte di Giotto e la Natività, antichi mestieri e luoghi, due grandi alberi composti da altri 160 da piantare: tutto questo e molto di più all’insegna della tradizione ma anche del rispetto per la Natura, grazie a un’illuminazione scenografica con tecnologie a led ad altissime prestazioni, basso consumo e zero emissioni. Un evento che coniuga spiritualità, tradizione e innovazione ecosostenibile, nato grazie al Sacro Convento, al Comune e a Enel X – società del Gruppo Enel dedicata ai servizi digitali e innovativi, alla mobilità elettrica e all’illuminazione pubblica e artistica – che ha realizzato il progetto illuminotecnico anche quest’anno.
Il primo progetto del 2020, in segno di speranza dopo un anno di crisi pandemica, aveva visto la proiezione della Natività di Giotto sulla Basilica di San Francesco Superiore e dell’affresco dell’Annunciazione sulla facciata e sul campanile della Cattedrale di San Rufino. Videoproiettori laser con sorgenti e apparecchi LED ad alte prestazioni, per un consumo di circa 20kW.
Nel 2021, l’iniziativa aveva riguardato anche la Basilica di Santa Chiara, l’Abbazia di San Pietro e il Palazzo comunale. Con un itinerario allargato, dall’Annunciazione di Maria sulla facciata della Cattedrale di San Rufino all’adattamento grafico della Visitazione su quella della Basilica di Santa Chiara e l’Adorazione dei Magi sulla facciata dell’Abbazia di San Pietro.
Quest’anno, il viaggio visibile dalla valle coinvolge anche i santuari francescani della Basilica Porziuncola di Santa Maria degli Angeli e del Sacro Tugurio a Rivotorto. E, per il terzo anno consecutivo, consente di proiettare affreschi di Giotto legati alla Natività sulle facciate delle chiese e dei monumenti, in un percorso di luci e colori che coinvolge la Chiesa Superiore della Basilica di San Francesco, l’Abbazia di San Pietro, la Piazza del Comune, la Cattedrale di San Rufino, la Basilica di Santa Chiara, la Basilica di Santa Maria degli Angeli, il Santuario di Rivotorto e Rocca Maggiore.
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Solare, geotermico, eolico e idrico: “fratello Sole e sorella Luna, la madre Terra, il fuoco e il vento, l’aria e l’acqua pura”. Nel 1979, Papa Giovanni Paolo II proclamava San Francesco d’Assisi patrono dell’ecologia. E non perché esaltasse la Natura, proclamandone virtù e utilità, ma per il rimando costante a una Creazione nella quale ogni cosa trova il proprio posto, con una ragione e un compito.
La consapevolezza di un dono, da custodire e tramandare.
Oltre 130 le iniziative previste nel programma di quest’anno.
Compresa la firma di un patto di amicizia con Greccio, la città rietina nella quale San Francesco fece il primo presepe nel 1223. 800 anni per i quali, davanti al sagrato della Basilica di Santa Maria degli Angeli e sulla piazza Inferiore di San Francesco, questo 23 dicembre e il prossimo 3 gennaio 2023 verrà realizzato da associazioni e artigiani delle due città un inedito Presepe vivente. Ma anche:
- l’apertura al pubblico – per la prima volta dal 1223 – della Torre del Popolo;
- un presepe “diffuso”, con statue posizionate in prossimità delle chiese illuminate da Enel;
- un ‘trenino di Natale’ alla scoperta di luoghi e squarci della Città patrimonio Unesco dal 2000;
- due “Alberi di alberi”, composti cioè da 80 abeti ciascuno e che alla fine della manifestazione verranno piantumati, nelle due piazze principali della Città;
- mercatini artigianali e zampognari, la ‘Casa di Babbo Natale’, mostre, concerti, spettacoli e tanta musica.