Anche il Movimento 5 Stelle si schiera contro l’Enel per le proteste pilotate organizzate dalla dirigenza della multinazionale contro Greenpeace, e spacciate per manifestazioni spontanee di operai, che in realtà erano pianificate fin nei minimi dettagli (dimensioni, frasi, addirittura dimensione del carattere negli striscioni). Morra e Nuti del M5S scrivono direttamente all’azienda chiedendo spiegazioni.
La battaglia infinita tra gli attivisti di Greenpeace e l’Enel conosce una nuova pagina. Poco dopo che Il Fatto Quotidiano con un articolo aveva svelato che le proteste degli operai del 2008 erano completamente manovrate e pilotate dalla dirigenza dell’Enel contro Greenpeace, ora il Movimento 5 Stelle interviene nella diatriba. Scrivono i due capigruppo Nicola Morra e Riccardo Nuti:
La notizia ha dell’incredibile. Le carte di un processo in corso a Brindisi contro alcuni dirigenti Enel, per danni ambientali causati dalla centrale a carbone di Cerano, fanno emergere un quadro che sarebbe grottesco: quello di una grande multinazionale, controllata dallo Stato, che per ribattere le critiche di un’associazione ambientalista organizza finte manifestazioni, utilizzando i suoi lavoratori come comparse, strumentalizzandone il ruolo e piegandone dignità e autonomia ai suoi scopi. Scopi che, al momento, paiono ben poco meritori.
I parlamentari 5 Stelle sono intenzionati a chiedere spiegazioni all’Enel e a denunciare all’opinione pubblica, anche loro, gli imbarazzanti giochetti dell’Enel. Il manager Fulvio Conti deve “chiarire questa squallida vicenda”, scrivono i capigruppo del Movimento 5 Stelle.
E non solo, e qui viene il bello. Riflessioni che risultano del tutto inedite in Italia: il Movimento 5 Stelle infatti, in difesa di Greenpeace e contro il colosso delle fonti fossili, chiede anche al ministero del Tesoro dov’è il suo commento, e forse ancora più interessante, interpella anche i sindacati: possibile che non abbiano niente da dire contro l’Enel? Possibile che siano sempre così silenziosi?
In parlamento i capigruppo ricordano come Greenpeace sia un’associazione impegnata in una “campagna contro l’uso che la multinazionale italiana fa del carbone”, in una battaglia per il futuro, per l’ambiente e il benessere di tutti. Bisogna dire che non capita spesso di vedere una posizione così netta in difesa di un’associazione ambientalista, nel Parlamento italiano. Ora ci aspettiamo che i 5 Stelle non lascino cadere l’argomento.
Photo credits | Getty Images
CaseyReomb 28 Gennaio 2017 il 3:28 am
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