I problemi che attanagliano il mondo in questo periodo sono due: la crisi economica e la disoccupazione (soprattutto dalle nostre parti). Per ridurre entrambi questi problemi, anche se è impossibile risolverli in così breve tempo, ci viene incontro ancora una volta l’ecologia. Infatti, secondo economisti di tutto il mondo, investimenti in energie efficienti e fonti rinnovabili potrebbero creare almeno 2 milioni di posti di lavoro nei prossimi due anni, oltre ad un cospicuo risparmio sull’energia.
In un recente rapporto, i ricercatori dell’Istituto di Politica Economica dell’Università del Massachussets hanno proposto un pacchetto di circa 100 miliardi di dollari da investire in questo campo che, nel giro di pochi anni, produrrebbe un’occupazione circa il quadruplo di quella che verrebbe creata se gli stessi fondi fossero destinati al settore petrolifero.
La nostra proposta è un programma di recupero del verde, indirizzata a contrastare le forze che spingono l’economia verso la recessione.
Così Robert Pollin, caporedattore della relazione, spiega le loro intenzioni. Dietro la riduzione delle emissioni di carbone ci devono essere gli investimenti (combinazione di detrazioni sulle tasse e garanzie sui prestiti per le aziende che li applicano) che hanno come obiettivo principale la riduzione della dipendenza dal petrolio. Questo processo si dovrebbe chiamare “colletto-verde“, in quanto dovrebbe mettere d’accordo, una volta per tutte, anche i cosiddetti colletti bianchi e i colletti blu. Metterli d’accordo sarebbe molto semplice: basta creare posti di lavoro per entrambe le categorie (dai ricercatori agli imprenditori, dai camionisti alle segretarie).
Secondo i ricercatori, le prospettive prevedono che entro il 2030 un quarto dei lavoratori degli Stati Uniti sarà coinvolto in progetti ecologici, soprattutto riguardanti le energie rinnovabili. Gli stessi dati sono stati dimostrati anche da un’altra ricerca, condotta però dalla Società Energia Solare Americana. La sostanza di questo “colletto verde” prevede che la maggior parte dei processi produttivi odierni entri nel circolo ecologico. E così diventerebbero verdi i design dei dispositivi di produzione energetica, l’organizzazione ad esempio del riciclaggio dei rifiuti, ma in special modo il commercio tra aziende di tutto il mondo. Questa sicurezza viene data anche dal fatto che, in questo periodo in cui tutti i settori conoscono un periodo difficile, solo quello ecologico non conosce cali, ma anzi, vede migliorare sempre di più la sua situazione.