In campagna elettorale Berlusconi ha promesso che non avrebbe mai fatto un indulto o un condono edilizio se l’avessero eletto. Ma come spesso accade per i politici, le promesse lasciano il tempo che trovano, e così il Governo ha deciso di preparare l’Italia al più grande condono edilizio della sua storia.
Sulla tutela dell’ambiente l’Italia sta arretrando e questo rischia seriamente di essere un regalo alle ecomafie e alla criminalità ambientale.
Esordisce così il comunicato stampa diramato da Legambiente che riguarda le nuove norme edilizie che il Parlamento sta discutendo, e che cambieranno per sempre lo scenario italiano. Il pericolo infatti, avvertono da Legambiente, è che si torni all’abusivismo edilizio ed alle costruzioni senza regole degli anni ’60, quelle descritte perfettamente dal film “Le mani sulla città” di Francesco Rosi, in cui speculatori senza scrupoli, grazie all’assenza dello Stato, hanno potuto fare il bello ed il cattivo tempo nelle costruzioni cittadine, creando migliaia di edifici brutti ed insicuri.
Ma cosa contestano gli ambientalisti? In primo luogo, il disinteresse da parte dello Stato nelle attività edilizie. Il Governo infatti ha intenzione di liberalizzare questo settore, in maniera tale da evitare il controllo sul progetto iniziale e sul prodotto finale, permettendo in pratica di avere carta bianca per costruire tutti gli ecomostri che si vuole (uno come Punta Perotti ci metterebbe qualche mese ad essere ricostruito). Basterebbe infatti un’autocertificazione del progettista per affermare che lo stabile è in sicurezza. E quale progettista, alla fine del proprio lavoro, direbbe che non lo è? Ma l’appunto peggiore che fa Legambiente al Governo, è che se in Campania si può andare in galera per aver gettato un sacchetto dell’immondizia in mezzo alla strada, dall’altra parte, se un costruttore erige un palazzone fatiscente e senza seguire le norme di sicurezza, anche se questo dovesse crollare causando decine di morti, se la caverebbe con un’ammenda che è anche inferiore rispetto al passato.
Secondo Daniel Modigliani, ex direttore del Piano Regolatore di Roma:
Il Governo ha di fatto deciso di non volersi occupare della trasformazione edilizia delle aree metropolitane, nelle quali, peraltro, abita l’85% della popolazione italiana. È quasi peggio di un condono edilizio: almeno quello riguarda soltanto gli edifici irregolari; in questo caso, invece, anche tutto ciò che è regolare.
Una situazione in cui ci andrebbero a perdere tutti: i cittadini che vivrebbero in casermoni orribili e pericolosi, gli italiani in generale perché le città di imbruttirebbero parecchio a causa del mancato controllo, l’ambiente, in quanto si approfitterebbe del ritardo nella legislazione sull’efficienza energetica delle abitazioni che l’Unione Europea chiede all’Italia, ma che il nostro Paese fa finta di non sentire. Gli unici che ci guadagnerebbero sarebbero i soliti costruttori, i quali possono anche permettersi di fare dei mostri di cemento, tanto alla fine, se scoperti, se la caverebbero con poco.