A spingere il biologo inglese è stata la frase di Confucio “un viaggio epico comincia con un singolo passo”, e così, con un passo dietro l’altro, i due fidanzati sono scesi in strada, hanno preso l’autobus numero 59 alla stazione di Waterloo, e hanno cominciato il loro percorso lungo 65 mila km.
L’obiettivo era di dimostrare come si potesse girare il mondo inquinando il meno possibile, ed è pienamente riuscito, visto che il totale di CO2 prodotta in tutto il viaggio è stato di 1,5 tonnellate, un decimo di quello che avrebbe consumato l’aereo in uno solo dei loro tanti voli.
E il risparmio di conseguenza è avvenuto anche nelle loro tasche. Sono stati solo 39 gli euro spesi ogni giorno per sopravvivere in questo lungo peregrinare, meno di 15 mila euro in un anno, compresi trasporti, vitto e alloggio, per due. Se avessero preso i mezzi classici per spostarsi (aereo, auto, ecc.) quei soldi non gli sarebbero bastati nemmeno per percorrere un quarto di quello che sono stati in grado di fare.
Se l’intento dei fidanzatini di Londra era quello di smuovere le acque, direi che ci sono proprio riusciti.
Paolo Monge 12 Aprile 2011 il 11:52 pm
Vi segnalo l’impresa che sta compiendo Massimiliano Felici. Giro del mondo in bicicletta in solitaria, tempo previsto 4 anni.
Dal sito http://www.tracciamo.com è possibile vedere dove si trova e seguire il viaggio in tempo reale (10 minuti di ritardo) sulla mappa.