I parchi nazionali italiani garantiscono il 3,2% della ricchezza del paese: si dice che il loro valore è inestimabile, e in un certo senso è senz’altro corretto. Eppure i nostri parchi nazionali producono anche ricchezza, e i numeri diffusi da Federparchi sono notevoli e interessanti.
Il patrimonio naturale dislocato entro i vari parchi nazionali italiani si estende per un’area complessiva di 34 mila km quadrati entro il territorio di 527 comuni differenti. Turismo, eco turismo, filiera dell’ecosostenibilità e dell’agricoltura sono per certi aspetti collegati alla nostra grande ricchezza naturale, che è anche, di conseguenza, ricchezza economica. Come ha dichiarato Giampiero Sammuri, il presidente di Federparchi
Ogni anno oltre 30 milioni di visitatori vengono in Italia per visitare i nostri parchi, con risultati importanti dal punto di vista economico e occupazionale.
E bisogna giustamente ricordare che si tratta di un patrimonio anche dal punto di vista occupazionale. Come accennato, il nostro spazio verde garantisce il 3,2% della ricchezza del paese grazie a un volume d’affari calcolato in 34,6 miliardi di euro nel 2011. L’ente Regione Trentino ha di recente lavorato su un approfondimento dal quale si evince che il 15% dei turisti che ogni anno si recano in Trentino lo fanno attirati esclusivamente dai parchi nazionali, mentre un 50% lo fa anche per essi.
Questi dati sono molto interessanti: si consideri che i turisti in un anno in Trentino hanno speso per i parchi 45 milioni di euro. 9,45 milioni di Iva, da un lato, contro 6,7 milioni di spese complessive per la gestione annuale dei tre parchi nazionali da parte dello stato. Sono questioni di cui ci si dimentica troppo spesso quando si va a tagliare i fondi agli enti naturalistici e ai parchi nazionali. Come ha sottolineato Giampiero Sammuri:
Quindi, solo l’Iva generata dal turismo esclusivo è superiore al costo dei parchi trentini non ci sono altri settori pubblici che abbiano performance di questo tipo. Se poi aggiungiamo all’Iva gli altri aspetti contributivi, lo Stato incassa più di quanto spende. Ecco perché i parchi contribuiscono all’economia ed ecco perché è un errore pensare che siano un costo e non un investimento molto produttivo.
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