- ibrido seriale: la produzione di energia elettrica avviene tramite un generatore del motore a combustione. Questa energia finisce direttamente alla batteria o alle ruote. In questo caso la vettura procede elettricamente, perchè non esiste alcun tipo di collegamento meccanico tra il motore a combustione e le ruote. L’energia superflua viene utilizzata per ricaricare la batteria
- ibrido parallelo, questa tipologia prevede che entrambi i motori, sia quello elettrico che quello termico, forniscano energia alle ruote. Il motore termico viene inoltre utilizzato per ricaricare le batterie se necessario. I motori ibridi paralleli hanno ulteriori distinzioni in base al bilanciamento dei due motori nel fornire potenza motrice. In alcuni casi, ad esempio, il motore elettrico fornisce maggiore potenza solo in accelerazione mentre è il motore a combustione interna ad avere il ruolo dominante
- l’ibrido misto è un motore dall’estrema versatilità che consente di passare da un sistema ibrido all’altro, dal sistema serie a quello parallelo e viceversa
paolomot 6 Aprile 2008 il 2:14 pm
Secondo me bisogna fare ancora ricerca sull’ibrido, intanto usare metano e gpl, facendo più distributori soprattutto di metano che è più “verde”
Paola Pagliaro 6 Aprile 2008 il 2:45 pm
si, sono d’accordo con te, bisogna potenziare gli ibridi intraprendendo un percorso il puù possibile nelle direzione dei “biomotori” e del “biocarburante”… tuttavia, più che gli ibridi la soluzione è l’auto a idrogeno, è lì che deve puntare il mercato delle automobili se vuole davvero trovare il veicolo del futuro, grazie per il tuo intervento 🙂
emilio 11 Luglio 2008 il 5:29 pm
l’idrogeno NON e` una soluzione, per il semplice motivo che l’idrogeno non e` una forma di energia, ma soltanto un sistema per trasportare energia: per produrre idrogeno serve tanta energia (prodotta tipicamente bruciando idrocarburi) e quindi con l’idrogeno si sposta soltanto l’inquinamento 🙁
anche i biocarburanti non sono una soluzione: per produrli e distribuirli si utilizza tanta energia e alla fine il bilancio energetico e` passivo.
resta il sole, il vento, le correnti marine e il geotermico, che potrebbero essere utilizzati per ricaricare le batterie dei veicoli elettrici… imho l’industria dovrebbe investire in quella direzione!
Kenneth 1 Marzo 2017 il 1:12 am
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