Hybrid system: la nuova generazione di motori?!

di Redazione 10

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Si parla tanto di motori ibridi, soprattutto in relazione al risparmio energetico e alla diminuizione d’inquinamento che potrebbero comportare. Cerchiamo di capire se è davvero così.
Come si legge su Quattroruote, in un interessante articolo di Emilio Brambilla, i motori ibridi funzionano essenzialmente ad elettricità, ma sono anche equipaggiati con un piccolo motore diesel o a benzina che serve per ricaricare la batteria e può essere utilizzato in caso di problemi con l’alimentazione elettrica. L’ibrido è già stato adottato dalla Renault sulla Megane Scenic e dalla Toyota sulla Prius.

Caratteristica essenziale di un ibrido, come suggerisce la denominazione, è combinare due forme di energia, come nel caso della combinazione di un motore a combustione ad uno elettrico. Tutti i veicoli ibridi sono dotati di un sistema per recuperare parte dell’energia cinetica persa durante la frenata. Un generatore di corrente sfrutta la velocità del veicolo (decelerandolo) per ricaricare le batterie.


Un motore termico può integrarsi ad una macchina elettrica in tre diverse modalità:

  • ibrido seriale: la produzione di energia elettrica avviene tramite un generatore del motore a combustione. Questa energia finisce direttamente alla batteria o alle ruote. In questo caso la vettura procede elettricamente, perchè non esiste alcun tipo di collegamento meccanico tra il motore a combustione e le ruote. L’energia superflua viene utilizzata per ricaricare la batteria
  • ibrido parallelo, questa tipologia prevede che entrambi i motori, sia quello elettrico che quello termico, forniscano energia alle ruote. Il motore termico viene inoltre utilizzato per ricaricare le batterie se necessario. I motori ibridi paralleli hanno ulteriori distinzioni in base al bilanciamento dei due motori nel fornire potenza motrice. In alcuni casi, ad esempio, il motore elettrico fornisce maggiore potenza solo in accelerazione mentre è il motore a combustione interna ad avere il ruolo dominante
  • l’ibrido misto è un motore dall’estrema versatilità che consente di passare da un sistema ibrido all’altro, dal sistema serie a quello parallelo e viceversa
Ma quali sono i vantaggi della combinazione di due sistemi energetici?
Dal punto di vista della riduzione delle emissioni di CO2, i motori ibridi sono rispetto a quelli normali meno inquinanti. Questo perchè ad esempio, ai semafori, il motore termico si spegne, per riaccendersi quando si riparte. In poche parole nei tempi morti del traffico, non si disperdono sostanze inquinanti nell’atmosfera. Inoltre quando si frena o si rilascia l’acceleratore, le batterie si ricaricano automaticamente, con un grande risparmio energetico.

Ma non bisogna saltare a conclusioni troppo ottimistiche. Come si legge sul Sole24ore, il sistema ibrido non è la panacea di tutti i mali ecologici. L’obiettivo finale dell’innovazione verde dei motori devono essere le emissioni zero, e dunque la macchina ad idrogeno. Inoltre i costi dei motori ibridi sono alquanto elevati ancora, cosa che scoraggia non poco gli acquirenti. L’ibrido rappresenta piuttosto una specie di ponte, tra il motore esclusivamente termico e fortemente inquinante, e l’auto del futuro, totalmente bio. L’ibrido dipende ancora dai combustibili fossili, dunque non è di certo il motore della “svolta”, dal momento che non usa energia rinnovabile.

Commenti (10)

  1. Secondo me bisogna fare ancora ricerca sull’ibrido, intanto usare metano e gpl, facendo più distributori soprattutto di metano che è più “verde”

  2. si, sono d’accordo con te, bisogna potenziare gli ibridi intraprendendo un percorso il puù possibile nelle direzione dei “biomotori” e del “biocarburante”… tuttavia, più che gli ibridi la soluzione è l’auto a idrogeno, è lì che deve puntare il mercato delle automobili se vuole davvero trovare il veicolo del futuro, grazie per il tuo intervento 🙂

  3. l’idrogeno NON e` una soluzione, per il semplice motivo che l’idrogeno non e` una forma di energia, ma soltanto un sistema per trasportare energia: per produrre idrogeno serve tanta energia (prodotta tipicamente bruciando idrocarburi) e quindi con l’idrogeno si sposta soltanto l’inquinamento 🙁

    anche i biocarburanti non sono una soluzione: per produrli e distribuirli si utilizza tanta energia e alla fine il bilancio energetico e` passivo.

    resta il sole, il vento, le correnti marine e il geotermico, che potrebbero essere utilizzati per ricaricare le batterie dei veicoli elettrici… imho l’industria dovrebbe investire in quella direzione!

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